Perché rivolgersi al Centro di Riferimento della Chirurgia Uretrale?

Perché la stenosi dell’uretra è una patologia rara e superspecialistica. I comuni reparti di urologia solitamente dedicano molte energie alla cura delle patologie urologiche più comuni e cercano di gestire la stenosi uretrale soprattutto tramite le dilatazioni e l’uretrotomia endoscopica. Raramente essi sono attrezzati per effettuare l’Uretroplastica. Un reparto che si definisca Centro di riferimento dovrebbe effettuare un numero elevato di uretroplastiche al mese ed avere medici e personale dedicati alla cura della stenosi uretrale e con sufficiente esperienza in questo ambito. Nel Centro di Chirurgia Ricostruttiva dell’Uretra il Dr. Palminteri e la Dr.ssa Berdondini effettuano circa 40 uretroplastiche al mese: 390 all’anno. Ad oggi hanno effettuato 4.500 uretroplastiche.

Tutto questo garantisce l’eccellenza nella gestione della stenosi uretrale: dalla diagnosi corretta alla scelta dell’intervento chirurgico più adeguato per ripristinare al meglio la funzione urinaria e sessuale

Anastomosi bulbo prostatica, con pubectomia, per via perineale elaborata con pubectomia

Foto Upost
Foto Upost
Foto Rad 3
Foto Rad 3
Foto Rad 9
Foto Rad 9

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata : [Foto 1]

Foto 1
Foto 1

Accesso perineale all’uretra bulbo-membranosa: l’uretra bulbare è staccata dai corpi cavernosi [Foto 1a]; il tratto bulbo-membranoso è liberato dalle cicatrici post-traumatiche; la sezione delle aderenze cicatriziali e del residuo centro tendineo del perineo consente la mobilizzazione dell’uretra bulbare prossimale ed un migliore isolamento dello spazio pubo-uretrale [Foto 5].

Foto 1a
Foto 1a
Foto 5
Foto 5

Dopo la sezione a tutto spessore dell’uretra membranosa  [Foto P3], divaricamento mediano dei due corpi cavernosi  per facilitare l’accesso all’apice prostatico e ridurre la tensione della successiva anastomosi [Foto P]. Legatura della vena dorsale profonda [Foto P13].

Foto P3
Foto P3
Foto P
Foto P
Foto P13
Foto P13

Pubectomia [Foto P7, P8]

Foto P7
Foto P7
Foto P8
Foto P8

Per via transcistostomica il Cistoscopio Flessibile viene introdotto attraverso il collo vescicale nell’uretra prostatica; seguendo la luce del cistoscopio si incide la cicatrice dalla parte dell’accesso perineale fino a ritrovare il lume uretrale prostatico [Foto 12, 13].

Foto 12
Foto 12
Foto 13
Foto 13

Eversione della mucosa   [Foto  23].

Foto 23Foto 23

Confezionamento dell’anastomosi bulbo-prostatica dopo resezione del tessuto cicatriziale e spatolamento dei due monconi uretrali  [Foto 16, 17]. Gel emostatico a copertura dell’anastomosi [Foto 20].

Foto 16
Foto 16
Foto 17
Foto 17
Foto 20
Foto 20

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 3-5 h

TERAPIA:  terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 3 giorni con ghiaccio sul perineo.  Dimissioni in 4° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua e sapone neutro. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 30 giorni dall’intervento chirurgico [Foto Rad4,  Rad10], per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica posteriore, effettuate nel Centro Uretra Arezzo, è il 10%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

Dopo la rimozione del catetere la cistostomia viene mantenuta ancora in sede, chiusa, per altri 15 giorni. Se nei 15 giorni successivi il paziente urina bene, verrà rimossa la cistostomia.

COMPLICANZE: sanguinamento <2%, infezione <2%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO:Casistica Centro Uretra , aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 179 uretroplastiche posteriori.  Percentuale di successo 92.1%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

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Anastomosi bulbo prostatica per via perineale elaborata


Foto Upost
Foto Upost
Foto Rad-1
Foto Rad-1
Foto Rad-2
Foto Rad-2

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata : [Foto 1]

Foto 1
Foto 1

Accesso perineale all’uretra bulbo-membranosa: l’uretra bulbare è staccata dai corpi cavernosi [Foto 1a]; il tratto bulbo-membranoso è liberato dalle cicatrici post-traumatiche; la sezione delle aderenze cicatriziali e del residuo centro tendineo del perineo consente la mobilizzazione dell’uretra bulbare prossimale ed un migliore isolamento dello spazio pubo-uretrale [Foto 5].

Foto 1a
Foto 1a
Foto 5
Foto 5

Divaricamento mediano dei due corpi cavernosi  per facilitare l’accesso all’apice prostatico e ridurre la tensione della successiva anastomosi [Foto 6, 7]. Quando si arriva all’isolamento dell’uretra membranosa dall’apice prostatico [Foto 3] si effettua  sezione a tutto spessore dell’uretra membranosa  [Foto 10].

Foto 6
Foto 6
Foto 7
Foto 7
Foto 3
Foto 3
Foto 10
Foto 10

Per via transcistostomica il Cistoscopio Flessibile viene introdotto attraverso il collo vescicale nell’uretra prostatica; seguendo la luce del cistoscopio si incide la cicatrice dalla parte dell’accesso perineale fino a ritrovare il lume uretrale prostatico [Foto 12, 13].

Foto 12
Foto 12
Foto 13
Foto 13

Eversione della mucosa   [Foto  23].

Foto 23
Foto 23

Confezionamento dell’anastomosi bulbo-prostatica dopo resezione del tessuto cicatriziale e spatolamento dei due monconi uretrali  [Foto 16, 17]. Gel emostatico a copertura dell’anastomosi [Foto 20].

Foto 16
Foto 16
Foto 17
Foto 17
Foto 20
Foto 20

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 3-5 h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 3 giorni con ghiaccio sul perineo.  Dimissioni in 4° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua e sapone neutro. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 30 giorni dall’intervento chirurgico [Foto Rad2, Rad6], per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica posteriore, effettuate nel Centro Uretra Arezzo, è il 10%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

Dopo la rimozione del catetere la cistostomia viene mantenuta ancora in sede, chiusa, per altri 15 giorni. Se nei 15 giorni il paziente urina bene, verrà rimossa la cistostomia.

COMPLICANZE: sanguinamento <2%, infezione <2%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Centro Uretra, aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 179 uretroplastiche posteriori.  Percentuale di successo 92.1%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

 

Ipospadia fallita

Il termine Ipospadia Fallita si riferisce ai pazienti (per la maggior parte adulti) che, dopo aver subito in passato 1 o più interventi per la riparazione di ipospadia, presentano complicanze uretrali e peniene.

La riparazione dell’ipospadia vergine (primaria) viene effettuata solitamente in età pediatrica. Spesso, purtroppo l’intervento viene descritto da parte del chirurgo come una banale circoncisione. In realtà si tratta di un intervento che nel 30% circa dei casi può esitare in complicanze.
Le complicanze sono dovute al fatto che l’ipospadia è caratterizzata da una carenza di sviluppo di tessuti sulla faccia ventrale del pene e, quindi, è impossibile creare un canale uretrale che abbia le stesse caratteristiche strutturali dell’uretra normale. In realtà viene costruito un canale uretrale che presenta una parete sottile e sclerotica. Durante la pubertà, il pene si sviluppa, ma la neo-uretra probabilmente non segue il pene nel suo sviluppo.
Spesso, questi pazienti hanno subìto più interventi e presentano diverse complicanze.
I genitori dei bambini sottoposti a chirurgia riparativa dell’ipospadia in età infantile o adolescenziale dovrebbero essere informati sulla necessità di continuare i controlli anche in età adulta, in quanto esiste la possibilità non rara che si sviluppino delle complicanze uretrali e peniene.

Questi pazienti plurioperati possono presentare i seguenti problemi :

Problema urinario
  • Ipospadia residua: l’anomala posizione del meato impedisce di urinare in piedi [Fig 103]
  • Stenosi uretrale: meato o uretra ristretta con impedimento ad urinare ed infezioni urinarie ricorrenti.
  • Fistola uretrale da cui fuoriesce l’urina [Fig 104]
  • Calcoli uretrali [Fig 105]
  • Peli nell’uretra con infezioni urinarie ricorrenti [Fig 106].-Presenza di una malattia dermatologica associata (Lichen Sclerosus:) che compromette ulteriormente il pene e l’uretra [FIGURE 101 – 102]

Problema sessuale

  • Curvatura del pene (a causa delle cicatrici post-operatorie o di un associato asimmetrico sviluppo dei corpi cavernosi) che ostacola la penetrazione in vagina [FIGURE 107]
  • l’anomala posizione del meato (o un’ampia fistola uretrale) impedisce una corretta eiaculazione in vagina e la capacità di fecondare la donna [Fig 103]
  • una stenosi uretrale può determinare un’eiaculazione dolorosa ed ostacolare l’eiaculazione in vagina con la conseguente riduzione della capacità di fecondazione
  • erezione dolorosa esito di cicatrici post-operatorie retraenti


Problema estetico
    l’anomalo aspetto estetico del pene (meato anomalo, fistole, cicatrici, pene curvo) del pene causa importanti ripercussioni psicologiche [Fig. 107, 115, 116, 117, 118].

Problema  socio-psico-sessuale   Le problematiche urinarie, sessuali ed estetiche possono ripercuotersi sulla vita sociale di relazione ed avere un impatto psicologico importante

Fig-101 Fig-102
Fig-103 Fig-104
Fig-105 Fig-106
Fig-107
Fig-115
Fig-116 Fig-117
Fig-118

Come si fa la diagnosi


Gli esami diagnostici fondamentali sono:

Uroflussometria :
il paziente urina in un contenitore collegato ad un computer. Vengono registrati i valori del flusso urinario: la riduzione della forza del flusso (flusso massimo < 14 ml/sec.) può indicare un ostacolo alla minzione.
Uretrografia : esame radiologico con mezzo di contrasto che visualizza l’uretra e la vescica. In presenza di una storia di allergia ai mezzi di contrasto il paziente deve avvisare il medico. L’esame è fastidioso e deve essere effettuato da persone particolarmente esperte e che lavorano di routine in questo campo. E’ l’esame più importante per la diagnosi di stenosi e fondamentale per pianificare l’intervento chirurgico di riparazione dell’uretra.L’esame si divide in due momenti:1.- Uretrografia retrograda : il mezzo di contrasto viene iniettato nell’uretra attraverso uno strumento particolare (una cannula collegato ad un imbuto piccolo da appoggiare delicatamente al meato uretrale : FIGURE 108, 109, 110, 111, 112). Viene visualizzata tutta l’uretra anteriore (uretra peniena e uretra bulbare).

Fig-108 Fig-109
Fig-110 Fig-111
Fig-112

 

 Fig-X4

2.- Uretrografia minzionale [Fig X 4]: la vescica viene riempita con il mezzo di contrasto introdotto nell’uretra per via retrograda. Non appena il paziente avrà la sensazione di massimo riempimento della vescica, lo strumento che inietta il mezzo di contrasto viene rimosso e vengono effettuate delle radiografie mentre il paziente urina. L’esame studia tutta l’uretra, compresa la parte posteriore (uretra prostatica), e visualizza la stenosi ed il suo grado di importanza durante la fase della minzione.
Uretroscopia: introduzione dal meato di un uretroscopio per studiare le condizioni interne delle pareti dell’uretra ed avere tutte le informazioni utili ai fini della scelta dell’intervento chirurgico. L’esame viene effettuato con estrema delicatezza e con uno strumento molto sottile per non danneggiare l’uretra. Allo scopo di una valutazione utile per il medico e priva di sofferenza per il paziente, l’esame va effettuato in anestesia.

Altri esami supplementari sono:

Fig X – 5
Ecografia dell’uretra: per ridurre il fastidio viene effettuata contemporaneamente all’uretrografia retrograda. Dà informazioni aggiuntive: esatta lunghezza dei tessuti uretrali malati coinvolti nella stenosi [ Fig X 5].

Urinocoltura: la stenosi uretrale può causare incompleto svuotamento della vescica durante la minzione con conseguente ristagno di urina, infezione e urinocoltura positiva (presenza di germi nelle urine).

 

Perché operare?

L’intervento chirurgico mira a ripristinare la funzione urinaria:

  • riparare l’uretra ristretta, rimuovere i calcoli e i peli nell’uretra, riparare le fistole
  • portare il meato uretrale in cima al pene
  • ripristinare la funzione sessuale e l’aspetto estetico dei genitali: ricostruire un’uretra ed un meato uretrale che consentano il corretto passaggio dello sperma
  • correggere la curvatura del pene
  • rimuovere le cicatrici deformanti
  • creare un aspetto estetico del pene simile alla normalità, con la completa ricostruzione estetica del pene-glande-meato
  • ritrovare l’equilibrio socio-psico-sessuale:L’intervento chirurgico tende a migliorare i problemi psicologici e relazionali del paziente perché vuole dare una risposta a tutti e 3 i problemi (urinari, sessuali, estetici) consentendo di: risolvere i disturbi legati all’ostacolata emissione di urina e sperma e le infezioni urinarie ricorrenti
  • urinare in piedi senza bagnarsi
  • avere una buona attività sessuale
  • avere un aspetto estetico del pene soddisfacente.

Tecniche chirurgiche

Esistono differenti tecniche chirurgiche che prevedono l’impiego della cute del prepuzio o della mucosa buccale per ricostruire l’uretra.
La scelta del tipo di intervento dipende dalle condizioni dei tessuti uretrali/penieni e dalla storia del paziente (età, storia clinica, condizioni generali).

Le tecniche chirurgiche più utilizzate sono:
Uretroplastica in tempo unico di Asopa (l’uretra viene riparata con un solo intervento): l’uretra viene incisa ed ampliata con un innesto di prepuzio o mucosa buccale. [ FIGURE 113]

Fig-113

 


Uretroplastica in due tempi di Bracka [ FIGURE Bracka 2 tempi: 114]: l’uretra viene ricostruita con 2 interventi effettuati a distanza di più di 6 mesi uno dall’altro.


Primo tempo chirurgico :
il pene viene aperto ventralmente e l’uretra malata viene rimossa e sostituita con una “mattonella” di mucosa buccale. Per alcuni mesi il paziente urinerà da un meato situato lungo la faccia ventrale del pene.

Secondo tempo chirurgico : dopo alcuni mesi la “mattonella” di mucosa buccale viene trasformata in tubo ed il meato uretrale ritorna all’apice del glande.
Un catetere piccolo e morbido devia le urine per circa 10 giorni.
Bisogna sottolineare il fatto che spesso possono essere necessari più di due interventi per la riparazione dell’uretra.

Le tecniche chirurgiche impiegate nella riparazione dell’ipospadia complicata devono mirare oltre alla riparazione dell’uretra anche ad una soddisfacente ricostruzione estetica del pene, del glande e del meato uretrale.
Nel Capitolo allegato  sono descritte nel dettaglio le tecniche chirurgiche ricostruttive impiegate nella ricostruzione dell’uretra peniena. Questo Capitolo fa parte dell’Atlante di Chirururgia Peniena Ricostruttiva (Atlas of peniel reconstructive surgery. Pacini Editore S.p.a.)

Mucosa buccale

E’ attualmente il tessuto di prima scelta da impiegare nella chirurgia uretrale.
Il nostro Centro è stato il primo in Italia ed uno dei primi in Europa ad utilizzare la MB nella ricostruzione dell’uretra.
La MB ha rivoluzionato questa chirurgia perché si è rivelata un tessuto particolarmente resistente e adatto a sostituire l’uretra.
L’impiego della mucosa buccale ha sostituito l’impiego della cute del pene che non sempre è ben accettato perché richiede la circoncisione. Inoltre i pazienti già sottoposti a riparazione di ipospadia spesso presentano un carenza di tessuti cutanei penieni che rende imperativo il ricorso alla MB.
Il prelievo  (un esagono di 1.5 x 5 cm) [ Fig MB 1-2-3-4-5-6 ] viene effettuato dalla guancia interna e la ferita viene suturata: il fastidio in bocca dura solo pochi giorni, il paziente può riprendere a mangiare il giorno dopo l’intervento e i punti di sutura si riassorbono spontaneamente dopo circa 1 mese.
Abbiamo effettuato dal 1995 più di 200 prelievi di mucosa buccale: non si è verificata nessuna complicanza e tutti i pazienti dichiarano che in caso di necessità rifarebbero il prelievo di mucosa buccale. E’ sconsigliabile effettuare il prelievo dal labbro perché c’è il rischio di complicanze: difficoltà ad aprire la bocca, alterazione dell’espressione del viso.

Fig-MB1 Fig-MB2
Fig-MB3 Fig-MB4
Fig-MB5 Fig-MB6

Altri tessuti di sostituzione uretrale

Cute del pene
Sino a 10 anni fa è stato il tessuto di sostituzione uretrale più impiegato. Il suo impiego si è ridotto da quando è stato scoperto l’impiego della mucosa buccale per 2 motivi: la mucosa buccale è più resistente ed evita la necessità della circoncisione.

Cute di altre regioni del corpo
In casi rari.

Tessuti eterologhi
Sono tessuti ricavati dagli animali o costruiti in laboratorio.
In alcuni casi sono stati utilizzati, ma è ancora da valutare nel tempo il risultato.

Colture cellulari

La coltivazione di tessuti in laboratorio e l’impiego delle cellule staminali è in fase sperimentale e ancora lontano dall’essere applicabile a questa chirurgia.

Complicanze post-operatorie

Bisogna correttamente avvisare i pazienti che la chirurgia dell’ipospadia fallita è caratterizzata da una elevata percentuale di complicanze (circa 30 %): questo è dovuto al fatto che i tessuti su cui opera il chirurgo sono spesso compromessi dai precedenti interventi.
Le complicanze più frequenti sono la stenosi uretrale, la fistola uretrale, la riapertura del meato ricostruito.
Queste complicanze possono richiedere un ulteriore intervento chirurgico di riparazione che però va effettuato ad almeno 6 mesi di distanza dal primo.
La probabilità di complicanze è ridotta da:

  • meticolosa accuratezza chirurgica
  • adeguato strumentario chirurgico
  • giusta età del paziente
  • esperienza del chirurgo che esegue di routine questa chirurgia.

Assistenza post-operatoria

Il paziente viene dimesso 1-2 giorni dopo l’intervento per ridurre la degenza ospedaliera ed il trauma psicologico.
Il periodo post-operatorio non è  particolarmente doloroso.
Non sono necessarie medicazioni particolari.

Catetere
Sono utilizzati Cateteri piccoli e morbidi (in silicone) che drenano le urine dalla vescica all’esterno.
Il catetere viene mantenuto da un minimo di 1 ad un massimo di 15 giorni (a seconda dell’intervento chirurgico).

Medicazione del pene
La medicazione copre la ferita e immobilizza il pene per pochi giorni.
Nei primi giorni dopo l’intervento sono frequenti e
normali piccole perdite di sangue e perdite di urina in concomitanza delle spinte durante la defecazione.
Dopo la rimozione della medicazione si può osservare un lieve sanguinamento ed un aumento del gonfiore del pene.
I segni di un’infezione della ferita sono arrossamento cutaneo, pus e febbre: in questo caso è consigliabile rivolgersi al medico.
I punti di sutura sono riassorbibili e non vanno rimossi (questo riduce il dolore post-operatorio).
E’ consigliabile evitare la compressione della regione perineale e scrotale per 2 mesi: evitare la bicicletta. E’ consigliabile evitare l’attività sessuale per circa 1 mese.

Considerazioni
Oggi questa chirurgia è caratterizzata da una maggiore attenzione a ridurre il trauma psicologico tramite la scelta dell’intervento più adeguato e  la riduzione dei tempi di ospedalizzazione (2-3 giorni). Inoltre, c’è una maggiore attenzione nel cercare di ottenere un buon risultato non solo funzionale ma anche estetico.

Uretrotomia endoscopica

Lo strumento endoscopico è introdotto dal pene. Alla sommità di questo strumento è montato un coltellino che taglia la cicatrice causa del restringimento del canale e consente di allargare l’uretra.
L’incisione ed allargamento dell’uretra tramite strumenti endoscopici non ha alcuna possibilità di curare un restringimento uretrale in pazienti con tessuti compromessi da ripetuti interventi chirurgici.
Negli ultimi anni le innovazioni tecnologiche hanno indotto a credere che il taglio della cicatrice tramite il laser (Uretrotomia laser ) potesse garantire dei risultati migliori. In realtà non abbiamo nessuna dimostrazione scientifica di questo e l’impiego del laser potrebbe causare dei danni importanti nei tessuti uretrali.

Dilatazioni uretrali

La manipolazione dell’uretra tramite ripetute dilatazioni è una manovra antica che oggi non ha più motivo di esistere. Queste manovre non hanno nessuna possibilità di curare il restringimento dell’uretra. Inoltre il ripetuto traumatismo determinato dalle dilatazioni può essere causa di infezioni urinarie e dell’estensione del danneggiamento dei tessuti uretrali.

LICHEN SCLEROSUS nell’uomo

LICHEN SCLEROSUS nell’uomo

E’ una patologia cronica sclerosante della cute.

Epidemiologia: più frequente nelle donne rispetto agli uomini.

Cause: sconosciuta ma probabilmente multifattoriale, diverse ipotesi sono state valutate:

  • origine automimmunitaria:  correlata con altre patologie come diabete, tiroiditi, vitiligine
  • origine infettiva associata ad alcuni batteri (Borrellia) e/o virus (HPV, HCV)
  • origine ormonale: correlata a  bassi livelli di estrogeni
  • fattori locali: fenomeno di Koebner,  trauma locale ripetuto
  • E’ stata descritta, inoltre, l’ associazione del LS con il tumore del pene

 Sintomi:

Prurito, bruciore, dolore.

La mucosa del glande e la cute del prepuzio diventano sottili e si lacerano facilmente, soprattutto  durante i rapporti sessuali, con conseguente dolore. Nei casi più gravi possono formarsi vesciche e lesioni ulcerate con sanguinamento. La cute diventa anelastica; si formano macchie bianche sul prepuzio e sul glande con difficoltà alla retrazione, fino alla fimosi. Se la patologia entra nell’uretra può causare inizialmente il restringimento del meato uretrale   e  difficoltà alla minzione.

Istologia: ipercheratosi del’epitelio

Storia naturale: la patologia è ciclica, con fasi di remissione e fasi di riacutizzazione.   La progressione della malattia con assotigliamento della cute e formazione di placche,  causa spesso la fimosi.

L’interessamento a livello perimeatale, progressivamente coinvolge la parete  dell’uretra, causando spongiofibrosi  fino al limite tra uretra anteriore (dotata di una parete propria) e uretra posteriore (non ha una parete propria, ma è delimitata dalle strutture che attraversa). Non ci sono infatti riscontri di LS nell’uretra posteriore e nella vescica.

La patologia origina dalla cute che ricopre il glande (prepuzio) e, attraverso diversi stadi di gravità, passa a coinvolgere in successione il glande, il meato uretrale e l’uretra:

Stadio 1: coinvolgimento del prepuzio [fig. H]

Prurito, bruciore e piccole spaccature fastidiose. Anello biancastro del prepuzio che tende a non retrarsi più (fimosi), ostacolando l’attività sessuale.

 

Stadio 2: coinvolgimento del glande [fig. L]

Aree biancastre e rossastre sul glande e indurimento della mucosa. Il prepuzio si attacca al glande e non scorre più: scompare il solco del glande.

Stadio 3: coinvolgimento del meato [fig. M]

Il meato uretrale diventa bianco e si restringe ostacolando la fuoriuscita dell’urina

Stadio 4: coinvolgimento dell’uretra [fig. N]

Le pareti dell’uretra si induriscono ed il canale si restringe (stenosi uretra) per alcuni cm ostacolando la fuoriuscita dell’urina.

Stadio 5: Displasie del glande o tumore del pene [fig. P]

I pazienti con LS nell’8 % dei casi sviluppano un tumore del pene: quindi in presenza di LS è importante fare delle biopsie e tenere sotto stretto controllo il paziente.

 Trattamento:

  • dermatologico con corticosteroidi e Vit. E nei casi lievi
  • Terapia fotodinamica: Il principio su cui si basa  è quello di una reazione fotodinamica in grado di distruggere selettivamente le cellule tumorali. Uno dei vantaggi della terapia fotodinamica, rispetto agli altri trattamenti, è quello della possibilità di ripetere l’applicazione senza un limite preciso, infatti  non provoca un danno nei tessuti sani circostanti la lesione.
  •  Trattamento chirurgico nei casi avanzati:  circoncisione, toilette chirurgica del pene, meatoplastica, uretroplastica peniena 1° tempo con o senza innesto di mucosa buccale; perineostomia nelle cosiddette panurethral disease. Chirurgia di asportazione delle lesioni displasiche sul glande e ricostruzione del pene [fig.Q].

    Da notare che nel caso della riparazione dell’uretra o della ricostruzione del pene ci troviamo di fronte ad una chirurgia nata da poco, molto difficile e altamente specialistica.

L’esperienza nel Centro dell’Uretra di Arezzo (aggiornato al 31/12/2011):

Nella nostra casistica i pazienti affetti da lichen sclerosus rappresentano il 13% del totale

Lichen Sclerosus del prepuzio:  Effettuate 86 toilette chirurgiche del pene (Successi 96.6%, Fallimenti 3.4%)

Lichen sclerosus dell’uretra peniena:  Effettuate 207 uretroplastiche  (Successi 89.2%, Fallimenti 10.8%)

Lichen sclerosus dell’uretra peno-bulbare (panurethral disease): Effettuate 116 uretroplastiche (successi 86.7% , Fallimenti 13.3%)

 

APPROFONDISCI:

Lichen sclerosus: Review of the Literature and Current Reccomendations for Management  JenniferM. Pugliese et A.

Heroic measures may not always be justified in extensive urethral stricture due to lichen sclerosus  Peterson AC, Palminteri E, et Al.

 

 

STENT URETRALE

Non ci sono indicazioni al posizionamento di stent uretrale per la stenosi dell’uretra.

Lo stent uretrale causa nel tempo un peggioramento delle condizioni locali dell’organo, aumentando e generando spongiofibrosi.

La qualità di vita del paziente risulta fortmente compromessa dai sintomi che compaiono dopo alcuni mesi dal posizionamento dello stent (dolore nell’area dello stent, fastidio durante i rapporti sessuali,  disfunzione erettile, formazione di calcoli, infezioni ricorrenti del tratto urinario, disuria, sgocciolamento postminzionale,  incontinenza).

Spesso non è possibile rimuovere chirurgicamente le maglie metalliche dello stent, per cui il chirurgo ricostruttivo è costretto ad asportare il toto il segmento di uretra con lo stent incarcerato.

 

Guarda il video PE4

Il concetto di mantenimento della pervietà di un lume vascolare, attraverso un’endoprotesi, risale al 1969.

In ambito urologico l’utilizzo di uno stent è stato sperimentato per la prima volta da Milroy, nel 1988, mediante un primo tentativo fatto utilizzando uno stent temporaneo.

Dal 1990 ad oggi, lo stent permanente Urolume è stato considerato l’endoprotesi adatta nei casi di stenosi dell’uretra. Urolume è uno stent biocompatibile, costituito da una super-lega e intrecciato in una rete metallica tubolare [1].

Dopo l’entusiasmo iniziale che riguardava le indicazioni sempre più ampie per varie tipologie di stenosi, è stato dimostrato che l’utilizzo degli stent è destinato al fallimento nelle stenosi posteriori causate da traumi pelvici o dalla chirurgia della prostata [1, 2]. Controindicato nei casi di stenosi peniena;  nell’uretra bulbare la reale effiacia non è stata dimostrata.

Per quanto riguarda i risultati a breve termine (meno di 18 mesi) dell’ Urolume, la percentuale di successo è stata stabilita intorno al 86-100% mentre quella a medio termine (24-36 mesi) subisce già delle riduzioni, essendo di 42-90%. I risultati a lungo termine (più di 10 anni) dimostrano chiaramente un ulteriore ribasso con una percentuale di successo di solo 13-45% [1]. In conclusione, questi risultati sono deludenti rispetto all’eccellente percentuale di successo a lungo termine dell’uretroplastica, una percentuale >90%.

Per quanto riguarda gli studi che si concentrano sull’utilizzo degli stent, c’è da dire che i risultati sono incentrati unicamente sulla pervietà del lume, sottovalutando, però, effetti secondari come il dolore nell’area dello stent, i fastidi sessuali, la disfunzioei erettiei, la formazione di calcoli,  le infezioni ricorrenti del tratto urinario, la disuria, l’incrostazione dello stent, lo sgocciolamento postminzionale, e l’incontinenza;  tutti sintomi che danneggiano in maniera importante la qualità di vita del paziente.

I principali problemi collegati all’utilizzo degli stent riguardano una sovraccrescita iperplastica con stenosi intraluminale o lo sviluppo di una nuova stenosi all’estremità distale o prossimale della protesi. Anche se questi problemi possono essere trattati attraverso delle uretrotomie ripetute e dilatazioni, la percentuale di fallimento rimane comunque alta.

Inoltre, la rimozione endoscopica dello stent risulta spesso impossibile, necessitando in ultima istanza di interventi chirurgici molto complessi; in alcuni casi è possibile rimuovere lo stent  estraendo uno ad uno i fili di metallo, ma spesso l’unica soluzione possibile rimane la rimozione in blocco dell’uretra fibrosa insieme allo stent incarcerato.

Parlando di scelte chirurgiche e dei principi moderni applicabili nel trattamento delle stenosi, non si deve dimenticare che alla base della chirurgia ricostruttiva dell’uretra c’è la preservazione dell’organo, mediante l’aumento dei tessuti uretrali oppure mediante la rimozione dell’uretra cicatriziale e l’ anastomosi. L’utilizzo degli stent non rispetta nessuno di questi due concetti, visto che la spongiofibrosi pre-esistente non viene asportata e lo stent danneggia ulteriormente i tessuti, provocando l’espansione della fibrosi ed il peggioramento delle condizioni locali dell’organo [4].

Anche se lo stent rappresenta il sogno di risolvere le stenosi dell’uretra attraverso un metodo facile e minimamente invasivo, sfortunatamente non si è dimostrato un’alternativa esente di rischi. Di conseguenza, gli urologi che posizionano uno stent permanente devono considerare il rischio, non basso,  di danneggiare l’organo e di conseguenza la qualità di vita del paziente [3].

 

ESPERIENZA nel nostro Centro di Chirurgia dell’Uretra

Totale pazienti sottoposti ad uretroplastica con rimozione di stent uretrale: 15

Tutti i pazienti con stent uretrale presentavano stenosi dell’uretra nello stent, adiacente allo stent.

Sintomi dei pazienti con stent uretrale e stenosi uretrale: bruciore ad urinare, infezioni ripetute delle vie urinarie con febbre alta (>38°C), difficoltà ad urinare, difficoltà a svuotare completamente la vescica, dolore nella sede dello stent. incontinenza, disfunzione erettile.

[1] Shah D, Paul EM, Badlani GH. 11-year outcome analysis of endourethral prosthesis for the treatment of recurrent bulbar urethral stricture. J Urol 2003; 170:1255-8

[2] Wilson TS, Lemack GE, Dmochowski RR. Urolume stents: lesson learned. J Urol 2002; 167:2477-80.

[3] Palminteri E, Gacci M, Berdondini E, Poluzzi M, Franco G, Gentile V. Management of urethral stent failure for recurrent anterior uretra strictures. Eur Urol 2010; 57: 615-21.

[4] Palminteri E. Stents and urethral strictures: a lesson learned?  Eur Urol 2008; 54: 498-500.

 

 

 

Uretrotomia endoscopica

FOTO A
FOTO A

Le indicazioni per effettuare una URETROTOMIA ENDOSCOPICA sono:

  • STENOSI DELL’URETRA BULBARE VERGINE NON OBLITERATIVA < 1cm, 

Percentuale di successo della prima uretrotomia  <60%

Percentuale di successo di una seconda uretrotomia 0%

 

Di seguito alcuni articoli presi dalla letteratura internazionale che riportano le indicazioni sopra descritte.

L’uretrotomia endoscopica rappresenta un trattamento frequentemente utilizzato nei casi di stenosi dell’uretra. Ciò nonostante, numerosi studi clinici hanno dimostrato che le percentuali di successo di questa procedura sono molto basse. Uno studio condotto su 76 pazienti maschi affetti da stenosi dell’uretra che avevano subìto ripetute  uretrotomie (da 1 a 5), ha evidenziato che la percentuale di probabilità che la stenosi sia definitivamente curata dopo la prima uretrotomia è stata di 8%, con un intervallo medio di tempo prima di una ricorrenza della stenosi di 7 mesi; per una seconda uretrotomia la percentuale è stata di 6% con tempo medio fino all’apparizione di una nuova stenosi di 9 mesi mentre per la terza o quarta e quinta uretrotomia eseguite sullo stesso paziente le percentuali di probabilità sono state, rispettivamente, di 9% con tempo medio prima della formazione di una nuova stenosi di 3 mesi, 0%  e tempo medio 20 mesi, e 0% con tempo medio di 8 mesi. Di conseguenza, in base anche a questi dati statistici, risulta innegabile il fatto che l’uretrotomia endoscopica dovrebbe essere considerata una misura temporeggiante fino al momento in cui una ricostruzione curativa definitiva può essere pianificata  [1].

L’uretrotomia endoscopica  seguita da auto-dilatazioni intermittenti rimane uno degli interventi eseguiti più comunemente anche per quanto riguarda le stenosi uretrali anteriori. Studi iniziali hanno dimostrato risultati molto buoni, con percentuali di successo che variavano tra 50-85%. Comunque, è necessario tener in considerazione il fatto che le percentuali comunicate si riferivano solo ai risultati a breve termine. Studi più recenti, incentrati su dei follow-up più lunghi, hanno smentito i risultati precedenti, dimostrando che le percentuali a lungo termine subiscono una diminuzione considerevole, con numeri che variano tra 6% e 28%. In questo senso, la lunghezza della stenosi ed il grado di fibrosi, si sono dimostrati indicativi per la riuscita dell’ intervento. Le uretrotomie ripetute non hanno apportato nessun miglioramento dei risultati. La conclusione è che l’uretrotomia endoscopica può essere considerata un trattamento di elezione solo nelle stenosi dell’uretra inferiori ad 1 cm, con una spongiofibrosi minima. In più, c’è da aggiungere che le auto-dilatazioni intermittenti eseguite per più di un’anno, con cadenza settimanale o bisettimanale possono rimandare la ricomparsa di una nuova stenosi [2].

Riguardo ai risultati a lungo termine (follow-up medio di 98 mesi) dell’uretrotomia endoscopica nelle stenosi uretrali anteriori, uno studio condotto tra 1975 e 1990 in cui sono stati arruolati 224 pazienti ha evidenziato che la percentuale di ricorrenza della stenosi è stata complessivamente di 68%, con percentuali individuali di 58% per le stenosi bulbari, 84% per quelle peniene e 89% per le stenosi penieno-bulbari. Inoltre, le uretrotomie ripetute non hanno migliorato la percentuale di successo. Le caratteristiche prognostiche delle stenosi uretrali bulbare associate a dei risultati soddisfacenti hanno incluso la natura individuale o primaria della stenosi, una lunghezza inferiore ai 10 mm. ed un calibro più largo di  15Fr. Le infezioni preoperatorie e l’etiologia delle stenosi non hanno influenzato in nessuna maniera i risultati. La conclusione logica dello studio menzionato è che le uretrotomie multiple conferiscono solo un miglioramento temporaneo e da questo punto di vista possono essere paragonate alle dilatazioni ripetute. Di conseguenza, nelle stenosi peniene e dopo il mancato successo di un’uretrotomia iniziale si riscontra chiaramente la necessità di trattamenti alternativi [3].

Particolare attenzione va risevata ai bambini e agli adolescenti affetti da stenosi dell’uretra. I studi condotti rilevano che l’uretrotomia endoscopica rappresenta una prima linea terapeutica sicura solo per le stenosi inferiori ad 1 cm, indipendentemente dall’etiologia o dal sito. In questo senso, le procedure endoscopiche andrebbero riservate ai pazienti affetti da stenosi bulbari minori di 1cm e con una minima spongiofibrosi.  Per i pazienti che hanno manifestato già una ricorrenza della stenosi, affetti da stenosi più lunghe di 1 cm,  o nei quali il quoziente di rischio di ricorrenza della stenosi dopo un’uretrotomia endoscopica è alto, l’uretroplastica rimane il trattamento di elezione, che offre degli eccellenti risultati a lungo termine con una minima morbidità [4, 5].

[1] Santucci R, Eisenberg L. Urethrotomy has a much lower success rate than previously reported. JUrol. 2010; 183:1859-62.

[2] Dubey D. The current role of direct vision internal urethrotomy and self-catheterization for anterior urethral strictures. Indian J Urol. 2011; 27:392-6.

[3] PansadoroV, Emiliozzi P. Internal urethrotomy in the management of anterior urethral strictures: long-term followup. J Urol. 1996; 156:73-5.

[4] Hafez AT, El-Assmy A, Dawaba MS, Sarhan O, Bazeed M. Long-term outcome of visual internal urethrotomy for the management of pediatric urethral strictures. J Urol. 2005; 173:595-7.

[5] Rourke KF, McCammon KA, Sumfest JM, Jordan GH, Kaplan GW. Open reconstruction of pediatric and adolescent urethral strictures: long-term followup. J Urol. 2003; 169:1818-21.

Cause di stenosi uretrale: analisi di 1439 pazienti operati nell’ultimo decennio nel Centro di Riferimento Italiano per la Chirurgia Uretrale.

Analisi delle cause di stenosi uretrale su 1439 pazienti operati  nel nostro Centro di Riferimento dal 2000 al 2010.

La valutazione pre-operatoria è stata effettuata mediante:  storia clinica dettagliata della stenosi, flussimetria, cistouretrografia retrograda e minzionale e valutazione endoscopica.

Tabella 1 : Caratteristiche delle stenosi uretrali

Le stenosi sono state suddivise in base alla loro localizzazione in posteriori 112 casi (7.8 %) ed anteriori 1327 (92.2%) [foto 1]. Le stenosi anteriori sono state ulteriormente suddivise in 4 sottogruppi: 439 stenosi nell’uretra peniena (30.5%), 675 nell’uretra bulbare (46.9%), 142 stenosi nell’uretra peno-bulbare (4.9%) e 71 casi di stenosi  concomitante peniena più bulbare (9.9%) [foto 2].

Foto 1
Foto 1
Foto 2
Foto 2

Le cause principali sono risultate iatrogena in 556 (38.6%) casi, sconosciuta in 515 (35.8%), Lichen sclerosus in 193 (13.4%) e trauma in 156 (10.8 %).  Le principali cause iatrogene sono risultate: cateterizzazione 234 (16.3%), ipospadia complicata 176 (12.2%) e chirurgia transuretrale 131 (9.1%).

 

Tabella 1. Caratteristiche delle stenosi uretrali (*abbiamo evidenziato i  dati più significativi)

Sede

 (No. pz)

Peniena

n=439

(30.5%)

Bulbare

n=675

(46.9%)

Peno-Bulbare

n=142

(9.9%)

Peniena+ Bulbare

n=71

(4.9%)

Posteriore

n=112

(7.8%)

Totale

n=1439

Età media (anni)

45.2

42.2

55.6

47.4

47.2

45.1

Lunghezza media (cm)

3.65

2.83

12.19

6.51

2.45

4.15

Eziologia
Sconosciuta

56

(12.7%)

417

(61.8%)

32

(22.5%)

7

(9.9%)

3

(2.7%)

515

(35.8%)

Trauma

10

(2.3%)

59

(8.8%)

0

6

(8.5%)

81

(72.3%)

156

(10.8%)

Lichen sclerosus

107

(24.4%)

0

69

(48.6%)

17

(23.9%)

0

193

(13.5%)

Altre (congenite,infezioni, tumori)

12

(2.7%)

5

(0.7%)

1

(0.7%)

1

(1.4%)

0

 19

( 1.3%)

Iatrogena:

 

254

(57.9%)

 

194

(28.7%)

 

40

(28.2%)

 

40

(56.3%)

 

28

(25.0%)

 

556

(38.6%

Cateterizzazione

71

(16.2%)

117

(17.3%)

23

(16.3%)

20

(28.2%)

3

(2.7%)

234

(16.3%)

Chirurgia transuretrale

43

(9.8%)

59

(8.7%)

10

(7.0%)

8

(11.3%)

11

(9.8%)

131

(9.1%)

Ipospadia complicata

140

(31.9%)

17

(2.6%)

7

(4.9%)

12

(16.8%)

0

176

(12.2%)

Altre (radioterapia, adenomectomia prostatica, prostatectomia)

0

1

0

0

14

15

Stenosi precedentemente trattate

349

(79.5%)

497

(73.6%)

110

(77.5%)

58

(81.7%)

46

(41.1%)

1060

(73.7%)

La stenosi uretrale è una patologia comune in tutte le fasce d’età.

. L’incidenza aumenta fino  all’età di 45 anni, per poi  diminuire. Le stenosi sono state raramente riscontrate sotto i 20 anni o sopra i 70.

La lunghezza media delle 1439 stenosi è risultata di 4.15 cm; le stenosi più lunghe sono quelle causate da Lichen sclerosus (media 7.45 cm), ipospadia complicata (media 4.42 cm), e cateterizzazione (media 4.40 cm).

Tabella 2: Eziologia correlata alla lunghezza media delle stenosi, all’ età media dei pazienti, ed ai precedenti trattamenti (*abbiamo evidenziato i  dati più significativi)

La lunghezza media è risultata superiore nelle stenosi trattate precedentemente (media 4.34 cm) rispetto a quelle non trattate “vergini” (media 3.64 cm).

Tabella 3.  Trattamenti precedenti correlati all’età media, alla lunghezza media delle stenosi  ed alla  sede delle stenosi  (*abbiamo evidenziato i  dati più significativi)

Conclusioni: La causa più commune delle stenosi è stata quella iatrogenica. Le riparazioni di ipospadia ed il Lichen Sclerosus rappresentano delle significative cause emergenti da non sottovalutare.  Le stenosi uretrali coinvolgono tutte le età. I trattamenti inappropriati possono causare un’ulteriore allungamento della stenosi.

Il presente studio dimostra chiaramente la necessità di chiarire l’eziopatologia delle stenosi  e di trattarle in maniera giusta, in modo da poter prevenire un’ulteriore sviluppo o peggioramento della malattia.

Tumore pene

ESPERIENZA NEL CENTRO DI CHIRURGIA URETRALE-GENITALE

37 pazienti sottoposti a chirurgia ricostruttiva per tumore del pene (aggiornato al 30 aprile 2012)

L’intervento di eradicazione del tumore del pene con contenporanea ricostruzione del pene, risulta un intervento sicuro, e che preserva la funzione sessuale e l’aspetto estetico del pene.

La percentuale di successo sui nostri pazienti è risultata 100%

Nessuna recidiva a 5 anni.

Lineeguida del tumore del pene (scarica allegato)

Pubblicazioni:

 

STATO DELL’ARTE DEL TUMORE DEL PENE

Definizione del cancro del pene

Il cancro del pene rappresenta un tipo di carcinoma a cellule squamose (SCC) relativamente raro. Di solito ha origine nel prepuzio interno e nel glande. La fimosi, una scarsa igiene ed il fumo costituiscono i fattori di rischio maggiori nello sviluppo del cancro del pene. Vari tipi di papilloma virus (HPV) sono responsabili della trasmissione sessuale delle verruche genitali, del condiloma acuminato  e del cancro a cellule squamose.

Una conoscenza approfondita della storia naturale della malattia, una diagnosi precoce, la collaborazione di vari gruppi di ricerca e la centralizzazione dei pazienti in centri di eccellenza ha contribuito ad un aumento delle percentuale di guarigione del cancro del pene dal 50% negli anni ’90 al 80% negli ultimi anni.

 

Epidemiologia

Nell’Europa e negli Stati Uniti il cancro del pene ha un’incidenza di meno di 1:100 000 maschi. In contrasto, nel mondo non-occidentale l’incidenza del cancro del pene è molto più alta è può rappresentare fino al 20-30% delle malattie maligne negli uomini. Le abitudini sociali-culturali,  le pratiche igieniche e religiose costituiscono ulteriori fattori di rischio significativo. Il carcinoma del pene è raro nelle comunità che praticano la circoncisione nei neonati ed in età pre-puberale, mentre la circoncisione in età matura non protegge contro il cancro del pene.


Fattori di rischio e prevenzione

I fattori di rischio maggiormente responsabili del cancro del pene includono:

  • fimosi
  • condizioni croniche infiammatorie come  balanopostite, lichen sclerosus ed atroficus (balanitis xerotica obliterans)
  • trattamento con sporalene e fotochemioterapia con raggi ultravioletti A
  • la storia sessuale (partner multipli ed un’età precoce del primo rapporto sessuale) e una storia di condilomi, sono state associate con un rischio da 3 a 5 volte maggiore di  ammalarsi di cancro del pene
  • in più, il fumo rappresenta un’ulteriore fattore di rischio da non sottovalutare.

 

 

Classificazione TNM clinica e patologica del cancro del pene (2009)

Classificazione clinica

T-Tumore primario

TX   Tumore primitivo non valutabile

T0    Nessun segno di tumore primitivo

Tis    Carcinoma in situ

Ta     Carcinoma verrucoso non invasivo

T1     Il tumore invade il tessuto connettivo sottoepiteliale

T1a- Il tumore invade il tessuto connettivo sottoepiteliale senza invasione linfovascolare e non è scarsamente differenziato o indifferenziato  (T1G1-2)

T1b- Il tumore invade il tessuto connettivo sottoepiteliale senza/con invasione linfovascolare o è scarsamente differenziato o indifferenziato  (T1G3-4)

T2    Il tumore invade il corpo spongioso/corpo cavernoso

T3    Il tumore invade l’uretra

T4    Il tumore invade le altre strutture adiacenti

N- Linfonodi regionali

NX   I linfonodi regionali non sono valutabili

N0    Nessun linfonodo inguinale  è palpabile o visibilmente aumentato

N1    Linfonodo inguinale unilaterale mobile palpabile

N2    Linfonodi inguinali multipli o bilaterali mobili palpabili

N3    Massa nodale inguinale fissa o linfoadenopatia pelvica, unilaterale o bilaterale

M- Metastasi a distanza

M1    Assenza di metastasi a distanza

M2    Presenza di metastasi a distanza

 

Classificazione patologica

Le categorie pT corrispondono alle categorie T. Le categorie pN sono basate sulla biopsia e sull’asportazione chirurgica.

pN- Linfonodi regionali

pNX     Linfonodi regionali non valutabili

pnN0   Assenza di metastasi nei linfonodi regionali

pN1     Metastasi in un singolo linfonodo inguinale

pN2     Metastasi in linfonodi inguinali multipli o bilaterali

pN3     Metastasi in linfonodo/linfonodi inguinali pelvici, unilaterale o bilaterale o estensione

extranodale della metastasi dei linfonodi regionali

pM- Metastasi a distanza

pM0     Assenza di metastasi a distanza

pM1     Presenza di metastasi a distanza

G – Classificazione istopatologica

GX          Grado di differenziazione non valutabile

G1           Bene differenziato

G2           Moderatamente differenziato

G3-4        Scarsamente differenziato/ Indifferenziato

 

Patologia

Il carcinoma a cellule squamose/SCC è responsabile per il 95% dei casi di affezioni maligne del pene. Il melanoma maligno ed il carcinoma a cellule basali sono molto meno comuni. Quanto spesso il carcinoma a cellule squamose/SCC sia preceduto da lesioni premaligne è tuttora sconosciuto.

 

Lesioni premaligne:

Lesioni sporadicamente associate con il SCC

  • Corno sottocutaneo del pene
  • Papulosi bowenoide del pene
  • Balanitis xerotica obliterans (lichen sclerosus ed atroficus)

Lesioni ad alto rischio di sviluppo  di SCC (fino ad un terzo si trasforma in SCC invasivo)

  • Neoplasia intraepiteliale del pene (carcinoma in situ): eritroplasia di Queyrat e la malattia di Bowen

 

SCC del pene

Tipi di SCC

Classico

Basaloide

Verrucoso e le sue varietà:

  • carcinoma condilomatoso
  • carcinoma verrucoso
  • carcinoma papillare
  • carcinoma verrucoso ibrido
  • carcinoma misti (carcinoma verrucoso basaloide e carcinoma adenobasaloide)

Sarcomatoide

Adenosquamoso

 

Modelli di crescita del SCC

Diffusione superficiale

Crescita nodulare o in fase verticale

Verrucoso

 

Diagnosi e determinazione dello stadio della malattia

Il tumore primitivo ed i linfonodi regionali necessitano di un accurato esame per la determinazione dello stadio della malattia prima che la più efficiente linea di trattamento venga adottata.

L’esame fisico del paziente con cancro del pene include:

  • diametro della lesione del pene o delle aree sospette;
  • localizzazione della lesione sul pene;
  • numero di lesioni;
  • morfologia della lesione: papillare, nodulare, ulcerosa o piatta;
  • rapporto della lesione con le altre strutture (es. sottomucosa, tunica albuginea, ed uretra);
  • corpo spongioso e corpo cavernoso;
  • colore e margini della lesione;
  • lunghezza del pene.

 

Linee guida per la diagnosi e la determinazione dello stadio del cancro del pene

Tumore primitivo    

Esame fisico, registrando le caratteristiche morfologiche e fisiche della lesione

Diagnosi citologica e/o istologica.

Linfonodi inguinali  

Esame fisico delle due regioni inguinali, registrando le caratteristiche morfologiche e fisiche dei nodi

  • Se i nodi non sono palpabili,  è indicata la DSNB; se la DSNB non è disponibile, può essere sostituita da una FNAC/fattori di rischio
  • Se i nodi sono palpabili, FNAC per la diagnosi citologica. 

Metastasi regionali (nodi inguinali e pelvici)        

Nei pazienti con metastasi nodali inguinali è indicata la CT/scansione PET-CT

Metastasi distante (diffuse all’infuori della regione dei nodi inguinali e pelvici )       

La scansione PET/CT permette l’identificazione delle metastasi distanti

Se la PET/CT non è disponibile, sono consigliabili la CT dell’addome ed una radiografia del torace, e nei pazienti sintomatici M1 è consigliabile anche una scansione ossea.

*[CT= tomografia computerizzata; DSNB= biopsia dinamica dei linfonodi sentinella; FNAC= aspirazione citologica con ago fine]

 

Strategie di trattamento per il cancro del pene

Tumore primitivo Trattamento conservativo da adottare ogniqualvolta sia possibile
Categorie Tis, Ta, T1a (G1, G2)

CO2 o Nd: YAG chirurgia laser, escissione locale estesa, ricostruzione del glande, o asportazione del glande, in funzione della misura e della localizzazione del tumore

Chirurgia micrografica di Moh, o terapia fotodinamica per lesioni superficiali sufficientemente differenziate (Tis,G1 Ta)

Categorie T1b (G3) e T2 (solo glande) Glansectomia, con o senza l’amputazione e ricostruzione di neoglande con innesto cutaneo (Resurfacing)
Categoria T2(il tumore invade i corpi cavernosi) Amputazione parziale. Candidati alla succesiva fase ricostruttiva. Margine di tessuto sano di 5-10mm è sufficiente per una amputazione radicale.
Categoria T3(il tumore invade l’uretra) Amputazione totale con uretrostomia perineale
Categoria T4(il tumore invade le strutture adiacenti) Chemioterapia poi fase chirurgica: amputazione totale con uretrostomia perineale  oppure  Chirurgia in associazione a radioterapia adiuvante post-operatoria
Ricomparsa locale della malattia dopo terapia conservativa Chirurgia di salvataggio, con intervento che risparmia il pene, nelle ricomparse di piccole dimensioni.Ricomparse di dimensioni più grandi: una delle forme di amputazione
Radioterapia Trattamento intento a preservare l’organo in determinati pazienti con T1-T2 del glande o con solco coronale, lesioni < 4cm.
Chemioterapia Neoadiuvante, prima dell’intervento chirurgico.Palliativa, negli stadi avanzati o nelle metastasi


BIBLIOGRAFIA

Guidelines on penile cancer. European Association of Urology 2012.  Pizzocaro G, Algaba F, Solsona E, Tana S, Van Der Poel H, Watkin N, Horenblas S.

Etiology of squamous cell carcinoma of the penis. Scand J Urol Nephrol Suppl 2000;(205):189-93.  Dillner J, von Krogh G, Horenblas S, et al.

TNM Classification of Malignant Tumours. UICC International Union Against Cancer 7th edition, Willy-Blackwell, 2009 Dec; 239-42. Sobin LH, Gospodariwics M, Wittekind C (eds).

Resurfacing and reconstruction of the glans penis.  Palminteri E, Berdondini E, Lazzari M, et al.  Eur Urol 2007 Sep;52(3):893-8.

 

 

Terapia della Stenosi uretrale peniena

Algoritmo per il trattamento della stenosi uretrale peniena :

  • Stenosi non obliterativa con piatto uretrale utilizzabile :uretroplastica in tempo unico di ampliamento dorsale (con innesti)
  • Stenosi obliterativa con piatto uretrale inutilizzabile: uretroplastica stadiata (con o senza innesti dorsali)

La scelta della tecnica chirurgica ricostruttiva si basa sull’etiologia della stenosi e sulle condizioni del piatto uretrale e dei tessuti penieni. In presenza di un pene normale con cute, dartos e piatto uretrale validi ai fini di una ricostruzione (ad es. stenosi ischemiche) si preferisce effettuare uretroplastiche in tempo unico. Al contrario, in presenza di un pene anomalo con cute, dartos e, soprattutto, piatto uretrale inutilizzabili ai fini ricostruttivi (ad es. stenosi da lichen sclerosus o dopo chirurgia ipospadica), è consigliabile ricorrere alla chirurgia stadiata di salvataggio.

Le tecniche in tempo unico consistono nell’ampliamento dell’uretra con una “toppa” di tessuto di sostituzione. L’ampliamento uretrale ventrale, tramite lembi peduncolati cutanei penieni, ha lasciato progressivamente il posto all’impiego degli innesti che sono facili da prelevare e con poche complicanze. L’uso dei lembi, invece prevede un training più lungo ed un maggiore rischio di complicanze urinarie, sessuali ed estetiche dovute alla crescita di peli nella neouretra, diverticoli uretrali, fistole, necrosi cutanee, cicatrici retraenti, corda e rotazione peniena. L’ampliamento uretrale dorsale, tramite innesti di mucosa buccale o cute prepuziale è il più diffuso ed utilizzato. Diversamente dal tratto bulbare, nell’uretra peniena gli innesti non vengono impiegati ventralmente in quanto riceverebbero scarso supporto dall’esile parete spongiosa.

La dissezione chirurgica, evitando di interferire con il supporto neurovascolare, dovrà rispettare lo stato del pene e non mettere a rischio la funzione sessuale.

Le tecniche di sostituzione uretrale circonferenziale con “neo-tubuli” di tessuti sostitutivi che tendono al collassamento sono cadute in disuso, poiché non supportati dalla parete uretrale originaria. In presenza della necessità di sostituire circonferenzialmente interi tratti dell’uretra è consigliabile ricorrere alla chirurgia stadiata.

La resezione e anastomosi termino-terminale è una procedura controindicata nel segmento penieno perché la scarsa possibilità di mobilizzazione dei monconi uretrali determina un alto rischio di recidiva ischemica della stenosi ed una corda uretrale che potrebbe ostacolare l’erezione .

Le tecniche stadiate consistono nella marsupializzazione dell’uretra alla cute circostante e nella successiva ritubularizzazione senza (tecnica sec. Johanson) o con l’ausilio di innesti. In presenza di un’uretra totalmente inutilizzabile, può essere giustificata la sua completa rimozione e sostituzione con un innesto che ricrea ex-novo un neo-piatto uretrale (tecnica sec. Bracka); nella tappa chirurgica finale, il neo-piatto uretrale verrà ritubularizzato consentendo una soddisfacente ricostruzione del meato e del glande nei casi che coinvolgono il segmento uretrale più distale.

Come detto in precedenza, la chirurgia stadiata trova una particolare applicazione nelle stenosi da lichen sclerosus o dopo chirurgia ipospadica in cui il canale risulta spesso completamente obliterato e fibrotico,  mentre la cute ed il dartos sono scarsi e coinvolti dalla sclerosi lichenoide o dalle cicatrici dei pregressi interventi.

Dilatazioni per stenosi dell’uretra peniena: è d’obbligo, al giorno d’oggi, abbandonare questa procedura che causa solo un peggioramento delle condizioni dell’uretra, lacerando il tessuto uretrale e determinando, nel tempo, un aumento della lunghezza della stenosi stessa. Le dilatazioni causano, inoltre, aumento delle infiammazioni ed infezioni urinarie. Le dilatazioni hanno dimostrato percentuale di successo della risoluzione della stenosi pari a 0%.

Uretrotomia endoscopica per stenosi dell’uretra peniena : non ci sono indicazioni per l’uretrotomia nella stenosi (corta o lunga) dell’uretra peniena –> la percentuale di successo dell’uretrotomia per la stenosi dell’uretra peniena è 0%.

Posizionamento di stent uretrale  per stenosi dell’uretra peniena:  è d’obbligo, al giorno d’oggi, abbandonare questa procedura, che causa nel tempo (mesi o pochi anni) la distruzione completa del tessuto uretrale, trasformandolo in tessuto cicatriziale e determinando un aumento della stenosi. La rimozione dello stent risulta molto complessa e molte volte è necessario asportare l’uretra con lo stent in toto.

Chirurgia a cielo aperto per stenosi dell’uretra peniena: l’uretroplastica è la soluzione per la stenosi dell’uretra peniena: le varie tecniche chirurgiche hanno una percentuale di successo che varia da 98% a 75%.

Uretroplastica per stenosi dell’uretra peniena distale

FOTO PEND
FOTO PR
FOTO PR
FOTO PM
FOTO PM

Uretroplastica peniena 1° tempo sec. Johanson

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Si confeziona uretrostomia medio-peniena ed i margini dell’uretra aperta vengono suturati alla cute peniena (sec. Johanson) [foto Pen1, Pen2, Pen3, Pen4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato).

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 30 min-1h

TERAPIA:terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: Il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria senza catetere.

MEDICAZIONI: Medicare con Betadine soluzione, ma già a 5 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Può essere indicata nei casi complessi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 527 uretroplastiche sec. Johanson, dell’uretra peniena (distale, media, prossimale e totale).  Percentuale di successo 97.2%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

The treatment of urethral stricture by excision.
Russel RH
Br J Surg 1914;2:375  * No abstract available

Reconstruction of the male urethra in strictures.
Johanson B.
Acta Chir Scand 1953: 176:3  * No abstract available

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi . Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento del piatto uretrale sec. Asopa con  innesto di mucosa buccale (prelevata dalla guancia destra o sinistra) [foto P20, P21]. Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali mediante sutura continua. Si confeziona uretrostomia medio-peniena. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.


TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso, è possibile effettuare un innesto di mucosa buccale. Successivamente, a distanza di mesi, quando il piatto uretrale  è stabilizzato [foto P3], si potrà effettuare la chiusura. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata nei casi complessi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.  Attenzione! Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 145 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con mucosa buccale.  Percentuale di successo 98.5%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal )  Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.    (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)    Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi [foto prep 1, prep2, prep 3, prep 4, prep 5]. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento  del piatto uretrale sec. Asopa con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione) [foto prep 5]. Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato.  I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali mediante sutura continua. Si confeziona uretrostomia medio-peniena. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel  rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso, è possibile effettuare un innesto di prepuzio. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Controindicata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali.  Attenzione! Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto.

COMPLICANZE: sanguinamento, infezione <1%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 97 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con prepuzio. Percentuale di successo 97.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)    Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.    (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka) di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali mediante sutura continua.  Si confeziona uretrostomia medio-peniena [foto Br20, Br21]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura dell’innesto, fissata con punti di sutura.

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta estesamente compromesso, è consigliabile la sua totale rimozione e sostituzione con un innesto di mucosa buccale. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata nei casi complessi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.   Attenzione! Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 96 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con mucosa buccale.  Percentuale di successo 95.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.
Bracka A.  Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery: when, what and by whom?  (Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.)   BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations.  (Snodgrass W, Elmore J.) J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali con sutura continua. Si confeziona uretrostomia medio-peniena [foto Br23]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura dell’innesto, fissata con punti di sutura.

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel  rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta estesamente compromesso, è  consigliabile la sua totale rimozione e sostituzione con  con innesto di prepuzio. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura.  Può essere indicata  nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Controindicata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione! Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale.

COMPLICANZE: sanguinamento<1,5 infezione <2%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 79 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con prepuzio.  Percentuale di successo 97.6%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.
Bracka A.
Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery: when, what and by whom?
Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.
BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations.
Snodgrass W, Elmore J.
J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

Uretroplastica peniena 2° tempo

TECNICA : Si scolpisce il piatto uretrale precedentemente ricostruito. Asportazione dei tessuti cicatriziali del pene e dell’uretra, esito dei pregressi interventi. Ricostruzione della neouretra su catetere Nelaton 18 Fr e sua copertura con strati di dartos. Ricostruzione del meato e del glande [FOTO PC1, PC2, PC3]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 3 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <3%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 161 uretroplastiche peniene 2° tempo. Percentuale di successo 89.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA : Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale dorsale (sec. Asopa) con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Ricostruzione delle ali del glande e del neo-meato. Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos [foto P21, P22, P23].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata nei casi complessi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.  Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 123 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con mucosa buccale. Percentuale di successo 86.3%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)    Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.    (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)     Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorsale (sec. Asopa) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale  dorsale (sec. Asopa) con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione).Ricostruzione delle ali del glande e del neo-meato.  Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos [foto Prep 5, Prep 6, Prep 7]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Controindicata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale mediamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 93 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con prepuzio.  Percentuale di successo 81.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)   Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.    (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)    Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

Uretroplastica per stenosi dell’uretra peniena media

FOTO PENM
FOTO PENM
FOTO JM
FOTO JM
FOTO JM0
FOTO JM0

Uretroplastica peniena 1° tempo sec. Johanson

TECNICA:  Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Si confeziona uretrostomia medio-peniena e i margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati alla cute peniena [Foto JM1, JM2]. Prelievo di tessuto uretrale per esame istologico. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato).

FOTO JM1
FOTO JM1
FOTO JM2
FOTO JM2

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 30 min-1h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene.  Dimissioni in 2° giornata postoperatoria senza catetere.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Può essere indicata  nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 527 uretroplastiche sec. Johanson, dell’uretra peniena (distale, media, prossimale e totale).  Percentuale di successo 97.2%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

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APPROFONDISCI

The treatment of urethral stricture by excision. Russel RH Br J Surg 1914;2:375     * No abstract available

Reconstruction of the male urethra in strictures.Johanson B.Acta Chir Scand 1953: 176:3* No abstract available

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA:  Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confezionano due uretrostomie, prossimale e distale all’innesto [foto JM3]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura dell’innesto, fissata con punti di sutura.

FOTO JM3
FOTO JM3

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con un poco di acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso, è possibile effettuare un innesto con  mucosa buccale.  Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 145 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con mucosa buccale.  Percentuale di successo 98.5%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.(Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)  Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)   Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua [foto Pr15]. Si confezionano due uretrostomie, prossimale e distale all’innesto. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO PR15
FOTO PR15

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso, è possibile effettuare un innesto di prepuzio. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto

COMPLICANZE: sanguinamento, infezione <1%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 97 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con prepuzio. Percentuale di successo 97.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.(Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka)  di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confeziona uretrostomia baso-peniena [foto Br10, Br11, Br12, Br13]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO BR10
FOTO BR10
FOTO BR11
FOTO BR11
FOTO BR12
FOTO BR12
FOTO BR13
FOTO BR13

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 96 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con mucosa buccale.  Percentuale di successo 95.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.Bracka A.Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery continues to evolve. The enthusiasm for flap-based urethroplasty is waning and instead there is an increasing preference for urethroplasty that uses either the urethral plate alone or in combination with grafts. From the vast armamentarium of hypospadias repairs that are still in use, the author suggests a simple protocol of just three closely related procedures with which we can now repair almost all hypospadias. The tubularised incised plate (TIP) repair and the ‘Snodgraft’ modification of the TIP principle are simple and effective one-stage solutions when partial circumference urethroplasty is required. Conversely, the Bracka two-stage graft repair remains an ideal and versatile solution when a full circumference urethroplasty is required. It is particularly appropriate for severe primary hypospadias associated with a poor plate and marked chordee and also to replace a scarred, hairy or balanitis xerotica obliterans diseased urethra in re-operative salvage hypospadias.

 

Hypospadias surgery: when, what and by whom?Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Hypospadias is repaired by paediatric surgeons, paediatric urologists, adult reconstructive urologists and plastic surgeons. This review is unique in representing all four specialities, to provide a unified policy on the management of hypospadias. The surgeon of whichever speciality should have a dedicated interest in this challenging work, ideally having an annual volume of at least 40-50 cases. The ideal time for primary repair is at 6-12 months old, although when this is not practicable there is another opportunity at 3-4 years old. A surgical protocol is presented which emphasises both functional and cosmetic refinement. Using a logical progression of a very few related procedures allows the reliable correction of almost any hypospadias deformity. A one-stage repair is used when the urethral plate does not require transection and its axial integrity can be maintained. Occasionally, when the plate is of adequate width and depth, it can be tubularized directly using the second stage of the two-stage repair. When (usually) the urethral plate is not adequately developed and requires augmentation before it can be tubularized, then that second-stage procedure is modified by adding a dorsal releasing incision +/- a graft (alias Snodgrass and ‘Snodgraft’ procedures). The two-stage repair offers the most reliable and refined solution for those patients who require transection of the urethral plate and a full circumferential substitution urethroplasty. From available evidence this protocol combines excellent function and cosmesis with optimum reliability. Nevertheless, it would be complacent to assume that these gratifying results will be maintained into adult life. We therefore recommend that there is still a need for active follow-up through to genital maturity.

 

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations.     Snodgrass W, Elmore J.    J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

PURPOSE: We report outcomes from staged buccal graft urethroplasty after failed hypospadias surgery. MATERIALS AND METHODS: When the urethral plate had been excised or was visibly scarred after prior surgery patients underwent staged buccal graft repair. In the first operation persistent penile curvature was corrected, a proximal cutaneous urethrostomy was created, scarred tissues distally were excised and buccal graft was quilted into place for subsequent urethroplasty. At least 6 months later the now revascularized buccal strip was tubularized and covered with a dartos or tunica vaginalis flap. RESULTS: A total of 25 patients underwent stage 1 repair following an average of 4.4 prior hypospadias surgeries. Complete graft take occurred in 22 (88%) cases while the remaining 3 had focal scar or graft contracture that was successfully patched before tubularization. To date 20 patients have undergone the stage 2. There were no cases of meatal stenosis, neourethral stricture or diverticulum. A fistula occurred in 1 (5%) of 18 cases in which a flap barrier layer was used. Partial glans dehiscence occurred in 4 prepubertal boys with graft obtained from the cheek, and they have undergone successful reoperative glansplasty. All patients completing surgery have a vertical slit neomeatus. CONCLUSIONS: Staged buccal graft reoperation reliably creates a well vascularized substitute urethral plate for tubularization with low complication rates and good cosmetic outcomes. Inner lip, which is thinner than cheek, may be a better source of graft for the glanular urethra.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua.  Si confeziona uretrostomia baso-peniena [foto Br16]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO BR16
FOTO BR16

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale

COMPLICANZE: sanguinamento<1,5 infezione <2%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 79 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con prepuzio.  Percentuale di successo 97.6%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.Bracka A.Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery continues to evolve. The enthusiasm for flap-based urethroplasty is waning and instead there is an increasing preference for urethroplasty that uses either the urethral plate alone or in combination with grafts. From the vast armamentarium of hypospadias repairs that are still in use, the author suggests a simple protocol of just three closely related procedures with which we can now repair almost all hypospadias. The tubularised incised plate (TIP) repair and the ‘Snodgraft’ modification of the TIP principle are simple and effective one-stage solutions when partial circumference urethroplasty is required. Conversely, the Bracka two-stage graft repair remains an ideal and versatile solution when a full circumference urethroplasty is required. It is particularly appropriate for severe primary hypospadias associated with a poor plate and marked chordee and also to replace a scarred, hairy or balanitis xerotica obliterans diseased urethra in re-operative salvage hypospadias.

 

Hypospadias surgery: when, what and by whom? Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.   BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Hypospadias is repaired by paediatric surgeons, paediatric urologists, adult reconstructive urologists and plastic surgeons. This review is unique in representing all four specialities, to provide a unified policy on the management of hypospadias. The surgeon of whichever speciality should have a dedicated interest in this challenging work, ideally having an annual volume of at least 40-50 cases. The ideal time for primary repair is at 6-12 months old, although when this is not practicable there is another opportunity at 3-4 years old. A surgical protocol is presented which emphasises both functional and cosmetic refinement. Using a logical progression of a very few related procedures allows the reliable correction of almost any hypospadias deformity. A one-stage repair is used when the urethral plate does not require transection and its axial integrity can be maintained. Occasionally, when the plate is of adequate width and depth, it can be tubularized directly using the second stage of the two-stage repair. When (usually) the urethral plate is not adequately developed and requires augmentation before it can be tubularized, then that second-stage procedure is modified by adding a dorsal releasing incision +/- a graft (alias Snodgrass and ‘Snodgraft’ procedures). The two-stage repair offers the most reliable and refined solution for those patients who require transection of the urethral plate and a full circumferential substitution urethroplasty. From available evidence this protocol combines excellent function and cosmesis with optimum reliability. Nevertheless, it would be complacent to assume that these gratifying results will be maintained into adult life. We therefore recommend that there is still a need for active follow-up through to genital maturity.

 

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations. Snodgrass W, Elmore J.   J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

PURPOSE: We report outcomes from staged buccal graft urethroplasty after failed hypospadias surgery. MATERIALS AND METHODS: When the urethral plate had been excised or was visibly scarred after prior surgery patients underwent staged buccal graft repair. In the first operation persistent penile curvature was corrected, a proximal cutaneous urethrostomy was created, scarred tissues distally were excised and buccal graft was quilted into place for subsequent urethroplasty. At least 6 months later the now revascularized buccal strip was tubularized and covered with a dartos or tunica vaginalis flap. RESULTS: A total of 25 patients underwent stage 1 repair following an average of 4.4 prior hypospadias surgeries. Complete graft take occurred in 22 (88%) cases while the remaining 3 had focal scar or graft contracture that was successfully patched before tubularization. To date 20 patients have undergone the stage 2. There were no cases of meatal stenosis, neourethral stricture or diverticulum. A fistula occurred in 1 (5%) of 18 cases in which a flap barrier layer was used. Partial glans dehiscence occurred in 4 prepubertal boys with graft obtained from the cheek, and they have undergone successful reoperative glansplasty. All patients completing surgery have a vertical slit neomeatus. CONCLUSIONS: Staged buccal graft reoperation reliably creates a well vascularized substitute urethral plate for tubularization with low complication rates and good cosmetic outcomes. Inner lip, which is thinner than cheek, may be a better source of graft for the glanular urethra

 

Uretroplastica peniena 2° tempo

TECNICA : Si scolpisce il piatto uretrale precedentemente ricostruito. Asportazione dei tessuti cicatriziali del pene e dell’uretra, esito dei pregressi interventi. Ricostruzione della neouretra su catetere Nelaton 18 Fr e sua copertura con strati di dartos [foto  PC7, PC8, PC9, PC10]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO PC7
FOTO PC7
FOTO PC8
FOTO PC8
FOTO PC9
FOTO PC9
FOTO PC10
FOTO PC10

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 3 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <3%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 161 uretroplastiche peniene 2° tempo. Percentuale di successo 89.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

 

 

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA : Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos.  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE:  Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 123 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con mucosa buccale. Percentuale di successo 86.3%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.(Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)  Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

 

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorsale (sec. Asopa) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos [foto Ap1, Ap2, Ap3, Ap4, Ap5, Ap6, Ap7] . Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO AP1
FOTO AP1
FOTO AP2
FOTO AP2
FOTO AP3
FOTO AP3
FOTO AP4
FOTO AP4
FOTO AP5
FOTO AP5
FOTO AP6
FOTO AP6
FOTO AP7
FOTO AP7

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 93 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con prepuzio.  Percentuale di successo 81.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.(Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

 

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale di mucosa buccale

TECNICA: Isolamento dell’uretra peniena lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sx dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale (sec. Kulkarni) con innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto Dl1, Dl2, Dl3, Dl4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DI1
FOTO DI1
FOTO DI2
FOTO DI2
FOTO DI3
FOTO DI3
FOTO DI4
FOTO DI4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 6%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 78 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale. Percentuale di successo 88.9%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.(Kulkarni S. et Al) BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

 

 

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale di prepuzio

TECNICA: Isolamento dell’uretra peniena lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sx dai corpi cavernosi e si apre dorso-lateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di cute prepuziale (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto DP1, DP2, DP3, DP4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DP1
FOTO DP1
FOTO DP2
FOTO DP2
FOTO DP3
FOTO DP3
FOTO DP4
FOTO DP4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 6%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 132 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale.  Percentuale di successo 89.2%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.(Kulkarni S. et Al)   BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

Uretroplastica per stenosi dell’uretra peniena prossimale

FOTO PEN P
FOTO PEN P
FOTO PP1
FOTO PP1
FOTO PP2
FOTO PP2

Uretroplastica peniena 1° tempo sec. Johanson

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Si confezionano due uretrostomie, prossimale e distale ed i margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati alla cute peniena (sec. Johanson) [foto JP]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato).

FOTO JP
FOTO JP

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 30 min-1h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in  2° giornata postoperatoria senza catetere.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso, è necessario effettuare l’uretroplastica 1° tempo sec. Johanson. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 527 uretroplastiche sec. Johanson, dell’uretra peniena (distale, media, prossimale e totale).  Percentuale di successo 97.2%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI

The treatment of urethral stricture by excision. Russel RH  Br J Surg 1914;2:375 * No abstract available

Reconstruction of the male urethra in strictures. Johanson B.  Acta Chir Scand 1953: 176:3   * No abstract available

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confezionano due uretrostomie, prossimale e distale all’innesto [foto Amb]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura dell’innesto, fissata con punti di sutura.

 

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con un poco di acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso, è possibile effettuare un innesto con  mucosa buccale.  Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 145 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con mucosa buccale.  Percentuale di successo 98.5%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A. Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V. Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed.INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confezionano due uretrostomie distale e prossimale all’innesto [foto Pr18]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso, è possibile effettuare un innesto di prepuzio. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 97 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con prepuzio. Percentuale di successo 97.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.  Urology. 2001 Nov; 58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.   Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future.CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka)  di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra) [foto Br0, Br1, Br2]. Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confezionano due  uretrostomie distale e prossimale all’innesto. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO BR0
FOTO BR0
FOTO BR1
FOTO BR1
FOTO BR2
FOTO BR2

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TTERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.  Attenzione!Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 96 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con mucosa buccale.  Percentuale di successo 95.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology. Bracka A.Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery continues to evolve. The enthusiasm for flap-based urethroplasty is waning and instead there is an increasing preference for urethroplasty that uses either the urethral plate alone or in combination with grafts. From the vast armamentarium of hypospadias repairs that are still in use, the author suggests a simple protocol of just three closely related procedures with which we can now repair almost all hypospadias. The tubularised incised plate (TIP) repair and the ‘Snodgraft’ modification of the TIP principle are simple and effective one-stage solutions when partial circumference urethroplasty is required. Conversely, the Bracka two-stage graft repair remains an ideal and versatile solution when a full circumference urethroplasty is required. It is particularly appropriate for severe primary hypospadias associated with a poor plate and marked chordee and also to replace a scarred, hairy or balanitis xerotica obliterans diseased urethra in re-operative salvage hypospadias.

Hypospadias surgery: when, what and by whom? Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.   BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Hypospadias is repaired by paediatric surgeons, paediatric urologists, adult reconstructive urologists and plastic surgeons. This review is unique in representing all four specialities, to provide a unified policy on the management of hypospadias. The surgeon of whichever speciality should have a dedicated interest in this challenging work, ideally having an annual volume of at least 40-50 cases. The ideal time for primary repair is at 6-12 months old, although when this is not practicable there is another opportunity at 3-4 years old. A surgical protocol is presented which emphasises both functional and cosmetic refinement. Using a logical progression of a very few related procedures allows the reliable correction of almost any hypospadias deformity. A one-stage repair is used when the urethral plate does not require transection and its axial integrity can be maintained. Occasionally, when the plate is of adequate width and depth, it can be tubularized directly using the second stage of the two-stage repair. When (usually) the urethral plate is not adequately developed and requires augmentation before it can be tubularized, then that second-stage procedure is modified by adding a dorsal releasing incision +/- a graft (alias Snodgrass and ‘Snodgraft’ procedures). The two-stage repair offers the most reliable and refined solution for those patients who require transection of the urethral plate and a full circumferential substitution urethroplasty. From available evidence this protocol combines excellent function and cosmesis with optimum reliability. Nevertheless, it would be complacent to assume that these gratifying results will be maintained into adult life. We therefore recommend that there is still a need for active follow-up through to genital maturity.

 

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations. Snodgrass W, Elmore J.     J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

PURPOSE: We report outcomes from staged buccal graft urethroplasty after failed hypospadias surgery. MATERIALS AND METHODS: When the urethral plate had been excised or was visibly scarred after prior surgery patients underwent staged buccal graft repair. In the first operation persistent penile curvature was corrected, a proximal cutaneous urethrostomy was created, scarred tissues distally were excised and buccal graft was quilted into place for subsequent urethroplasty. At least 6 months later the now revascularized buccal strip was tubularized and covered with a dartos or tunica vaginalis flap. RESULTS: A total of 25 patients underwent stage 1 repair following an average of 4.4 prior hypospadias surgeries. Complete graft take occurred in 22 (88%) cases while the remaining 3 had focal scar or graft contracture that was successfully patched before tubularization. To date 20 patients have undergone the stage 2. There were no cases of meatal stenosis, neourethral stricture or diverticulum. A fistula occurred in 1 (5%) of 18 cases in which a flap barrier layer was used. Partial glans dehiscence occurred in 4 prepubertal boys with graft obtained from the cheek, and they have undergone successful reoperative glansplasty. All patients completing surgery have a vertical slit neomeatus. CONCLUSIONS: Staged buccal graft reoperation reliably creates a well vascularized substitute urethral plate for tubularization with low complication rates and good cosmetic outcomes. Inner lip, which is thinner than cheek, may be a better source of graft for the glanular urethra

 

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua.  Si confeziona uretrostomia baso-peniena. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale

COMPLICANZE: sanguinamento<1,5 infezione <2%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 79 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con prepuzio.  Percentuale di successo 97.6%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.                                     Bracka A.         Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery continues to evolve. The enthusiasm for flap-based urethroplasty is waning and instead there is an increasing preference for urethroplasty that uses either the urethral plate alone or in combination with grafts. From the vast armamentarium of hypospadias repairs that are still in use, the author suggests a simple protocol of just three closely related procedures with which we can now repair almost all hypospadias. The tubularised incised plate (TIP) repair and the ‘Snodgraft’ modification of the TIP principle are simple and effective one-stage solutions when partial circumference urethroplasty is required. Conversely, the Bracka two-stage graft repair remains an ideal and versatile solution when a full circumference urethroplasty is required. It is particularly appropriate for severe primary hypospadias associated with a poor plate and marked chordee and also to replace a scarred, hairy or balanitis xerotica obliterans diseased urethra in re-operative salvage hypospadias.

 

Hypospadias surgery: when, what and by whom? Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.   BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Hypospadias is repaired by paediatric surgeons, paediatric urologists, adult reconstructive urologists and plastic surgeons. This review is unique in representing all four specialities, to provide a unified policy on the management of hypospadias. The surgeon of whichever speciality should have a dedicated interest in this challenging work, ideally having an annual volume of at least 40-50 cases. The ideal time for primary repair is at 6-12 months old, although when this is not practicable there is another opportunity at 3-4 years old. A surgical protocol is presented which emphasises both functional and cosmetic refinement. Using a logical progression of a very few related procedures allows the reliable correction of almost any hypospadias deformity. A one-stage repair is used when the urethral plate does not require transection and its axial integrity can be maintained. Occasionally, when the plate is of adequate width and depth, it can be tubularized directly using the second stage of the two-stage repair. When (usually) the urethral plate is not adequately developed and requires augmentation before it can be tubularized, then that second-stage procedure is modified by adding a dorsal releasing incision +/- a graft (alias Snodgrass and ‘Snodgraft’ procedures). The two-stage repair offers the most reliable and refined solution for those patients who require transection of the urethral plate and a full circumferential substitution urethroplasty. From available evidence this protocol combines excellent function and cosmesis with optimum reliability. Nevertheless, it would be complacent to assume that these gratifying results will be maintained into adult life. We therefore recommend that there is still a need for active follow-up through to genital maturity.

 

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations.       Snodgrass W, Elmore J. J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

PURPOSE: We report outcomes from staged buccal graft urethroplasty after failed hypospadias surgery. MATERIALS AND METHODS: When the urethral plate had been excised or was visibly scarred after prior surgery patients underwent staged buccal graft repair. In the first operation persistent penile curvature was corrected, a proximal cutaneous urethrostomy was created, scarred tissues distally were excised and buccal graft was quilted into place for subsequent urethroplasty. At least 6 months later the now revascularized buccal strip was tubularized and covered with a dartos or tunica vaginalis flap. RESULTS: A total of 25 patients underwent stage 1 repair following an average of 4.4 prior hypospadias surgeries. Complete graft take occurred in 22 (88%) cases while the remaining 3 had focal scar or graft contracture that was successfully patched before tubularization. To date 20 patients have undergone the stage 2. There were no cases of meatal stenosis, neourethral stricture or diverticulum. A fistula occurred in 1 (5%) of 18 cases in which a flap barrier layer was used. Partial glans dehiscence occurred in 4 prepubertal boys with graft obtained from the cheek, and they have undergone successful reoperative glansplasty. All patients completing surgery have a vertical slit neomeatus. CONCLUSIONS: Staged buccal graft reoperation reliably creates a well vascularized substitute urethral plate for tubularization with low complication rates and good cosmetic outcomes. Inner lip, which is thinner than cheek, may be a better source of graft for the glanular urethra

 

Uretroplastica peniena 2° tempo

TECNICA : Si scolpisce il piatto uretrale precedentemente ricostruito. Asportazione dei tessuti cicatriziali del pene e dell’uretra, esito dei pregressi interventi. Ricostruzione della neouretra su catetere Nelaton 18 Fr e sua copertura con strati di dartos [foto  PC30, PC31, PC32]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO PC30
FOTO PC30
FOTO PC31
FOTO PC31
FOTO PC32
FOTO PC32

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 3 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <3%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 161 uretroplastiche peniene 2° tempo. Percentuale di successo 89.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA [guarda il video ]: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos.  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE: TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 123 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con mucosa buccale. Percentuale di successo 86.3%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)   Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorsale (sec. Asopa) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di prepuzio (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione) . Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos [foto Pr 18]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

 

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 93 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con prepuzio.  Percentuale di successo 81.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)  Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale di mucosa buccale

TECNICA: Isolamento dell’uretra peniena lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sinistra dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto Dl1, Dl2, Dl3, Dl4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DI1
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FOTO DI3
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FOTO DI4
FOTO DI4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 6%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 78 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale. Percentuale di successo 88.9%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.           (Kulkarni S. et Al) BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

 

 

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale di prepuzio

TECNICA: Isolamento dell’uretra peniena lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sinistra dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di cute prepuziale (prelevato dalla superficie dorsale del pene o dalla superficie laterale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto DP1, DP2, DP3, DP4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DP1
FOTO DP1
FOTO DP2
FOTO DP2
FOTO DP3
FOTO DP3
FOTO DP4
FOTO DP4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 6%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 132 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale.  Percentuale di successo 89.2%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.              (Kulkarni S. et Al)   BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

Uretroplastica per stenosi dell’uretra peniena totale

FOTO PENT
FOTO PENT
FOTO PT1
FOTO PT1
FOTO PT2
FOTO PT2

Uretroplastica peniena 1° tempo sec. Johanson

TECNICA:  Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Si confeziona uretrostomia baso-peniena e i margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati alla cute peniena [foto JT]. Prelievo di tessuto uretrale per esame istologico. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato).

FOTO JT
FOTO JT

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 30 min-1h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene.  Dimissioni in 2° giornata postoperatoria senza catetere.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.  A distanza di mesi, quando il piatto uretrale si è stabilizzato [P11], si potranno programmare le altre tappe ricostruttive.

FOTO P11
FOTO P11

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 527 uretroplastiche sec. Johanson, dell’uretra peniena (distale, media, prossimale e totale).  Percentuale di successo 97.2%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

The treatment of urethral stricture by excision.                                                                                 Russel RH    Br J Surg 1914;2:375    * No abstract available

Reconstructionof the male urethra in strictures.                                                                                Johanson B.   Acta Chir Scand 1953: 176:3     * No abstract available

 

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra o da entrambe) [foto P15]. Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confezionano uretrostomia baso-peniena. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura dell’innesto, fissata con punti di sutura.

FOTO P15

FOTO P 15

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con un poco di acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso, è possibile effettuare un unico o doppio innesto di mucosa buccale.  Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione! Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 145 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con mucosa buccale.  Percentuale di successo 98.5%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.    (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)       Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.


OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.  (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju)      Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Asopa) di prepuzio

ESECUZIONE: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di prepuzio (prelevato tramite semicirconcisione o circoncisione). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confeziona uretrostomia baso-peniena [foto Pr16]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO PR16
FOTO PR16

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso, è possibile effettuare un innesto di prepuzio. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 97 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Asopa con prepuzio. Percentuale di successo 97.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)    Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.       

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.   (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju)  EurUrol.2009Jul;56(1):201-5. 

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka)  di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra o da entrambe). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confeziona uretrostomia baso-peniena [foto Pr1, Pr2, Pr3, Pr4]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO PR1
FOTO PR1
FOTO PR2
FOTO PR2
FOTO PR3
FOTO PR3
FOTO PR4
FOTO PR4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 96 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con mucosa buccale.  Percentuale di successo 95.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.                                     Bracka A.      Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery continues to evolve. The enthusiasm for flap-based urethroplasty is waning and instead there is an increasing preference for urethroplasty that uses either the urethral plate alone or in combination with grafts. From the vast armamentarium of hypospadias repairs that are still in use, the author suggests a simple protocol of just three closely related procedures with which we can now repair almost all hypospadias. The tubularised incised plate (TIP) repair and the ‘Snodgraft’ modification of the TIP principle are simple and effective one-stage solutions when partial circumference urethroplasty is required. Conversely, the Bracka two-stage graft repair remains an ideal and versatile solution when a full circumference urethroplasty is required. It is particularly appropriate for severe primary hypospadias associated with a poor plate and marked chordee and also to replace a scarred, hairy or balanitis xerotica obliterans diseased urethra in re-operative salvage hypospadias.

Hypospadias surgery: when, what and by whom? Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Hypospadias is repaired by paediatric surgeons, paediatric urologists, adult reconstructive urologists and plastic surgeons. This review is unique in representing all four specialities, to provide a unified policy on the management of hypospadias. The surgeon of whichever speciality should have a dedicated interest in this challenging work, ideally having an annual volume of at least 40-50 cases. The ideal time for primary repair is at 6-12 months old, although when this is not practicable there is another opportunity at 3-4 years old. A surgical protocol is presented which emphasises both functional and cosmetic refinement. Using a logical progression of a very few related procedures allows the reliable correction of almost any hypospadias deformity. A one-stage repair is used when the urethral plate does not require transection and its axial integrity can be maintained. Occasionally, when the plate is of adequate width and depth, it can be tubularized directly using the second stage of the two-stage repair. When (usually) the urethral plate is not adequately developed and requires augmentation before it can be tubularized, then that second-stage procedure is modified by adding a dorsal releasing incision +/- a graft (alias Snodgrass and ‘Snodgraft’ procedures). The two-stage repair offers the most reliable and refined solution for those patients who require transection of the urethral plate and a full circumferential substitution urethroplasty. From available evidence this protocol combines excellent function and cosmesis with optimum reliability. Nevertheless, it would be complacent to assume that these gratifying results will be maintained into adult life. We therefore recommend that there is still a need for active follow-up through to genital maturity.

 

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations.       Snodgrass W, Elmore J.      J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

PURPOSE: We report outcomes from staged buccal graft urethroplasty after failed hypospadias surgery. MATERIALS AND METHODS: When the urethral plate had been excised or was visibly scarred after prior surgery patients underwent staged buccal graft repair. In the first operation persistent penile curvature was corrected, a proximal cutaneous urethrostomy was created, scarred tissues distally were excised and buccal graft was quilted into place for subsequent urethroplasty. At least 6 months later the now revascularized buccal strip was tubularized and covered with a dartos or tunica vaginalis flap. RESULTS: A total of 25 patients underwent stage 1 repair following an average of 4.4 prior hypospadias surgeries. Complete graft take occurred in 22 (88%) cases while the remaining 3 had focal scar or graft contracture that was successfully patched before tubularization. To date 20 patients have undergone the stage 2. There were no cases of meatal stenosis, neourethral stricture or diverticulum. A fistula occurred in 1 (5%) of 18 cases in which a flap barrier layer was used. Partial glans dehiscence occurred in 4 prepubertal boys with graft obtained from the cheek, and they have undergone successful reoperative glansplasty. All patients completing surgery have a vertical slit neomeatus. CONCLUSIONS: Staged buccal graft reoperation reliably creates a well vascularized substitute urethral plate for tubularization with low complication rates and good cosmetic outcomes. Inner lip, which is thinner than cheek, may be a better source of graft for the glanular urethra

Uretroplastica peniena 1° tempo con innesto dorsale (sec. Bracka) di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con  innesto di prepuzio (prelevato tramite semicirconcisione o circoncisione). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua.  Si confeziona uretrostomia baso-peniena [Foto Pr16]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO PR16
FOTO PR16

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale

COMPLICANZE: sanguinamento<1,5 infezione <2%. Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 79 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con prepuzio.  Percentuale di successo 97.6%

CENTRO URETRA IN ITALIA:è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.

Bracka A.    Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8.

Hypospadias surgery continues to evolve. The enthusiasm for flap-based urethroplasty is waning and instead there is an increasing preference for urethroplasty that uses either the urethral plate alone or in combination with grafts. From the vast armamentarium of hypospadias repairs that are still in use, the author suggests a simple protocol of just three closely related procedures with which we can now repair almost all hypospadias. The tubularised incised plate (TIP) repair and the ‘Snodgraft’ modification of the TIP principle are simple and effective one-stage solutions when partial circumference urethroplasty is required. Conversely, the Bracka two-stage graft repair remains an ideal and versatile solution when a full circumference urethroplasty is required. It is particularly appropriate for severe primary hypospadias associated with a poor plate and marked chordee and also to replace a scarred, hairy or balanitis xerotica obliterans diseased urethra in re-operative salvage hypospadias.

Hypospadias surgery: when, what and by whom?Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Hypospadias is repaired by paediatric surgeons, paediatric urologists, adult reconstructive urologists and plastic surgeons. This review is unique in representing all four specialities, to provide a unified policy on the management of hypospadias. The surgeon of whichever speciality should have a dedicated interest in this challenging work, ideally having an annual volume of at least 40-50 cases. The ideal time for primary repair is at 6-12 months old, although when this is not practicable there is another opportunity at 3-4 years old. A surgical protocol is presented which emphasises both functional and cosmetic refinement. Using a logical progression of a very few related procedures allows the reliable correction of almost any hypospadias deformity. A one-stage repair is used when the urethral plate does not require transection and its axial integrity can be maintained. Occasionally, when the plate is of adequate width and depth, it can be tubularized directly using the second stage of the two-stage repair. When (usually) the urethral plate is not adequately developed and requires augmentation before it can be tubularized, then that second-stage procedure is modified by adding a dorsal releasing incision +/- a graft (alias Snodgrass and ‘Snodgraft’ procedures). The two-stage repair offers the most reliable and refined solution for those patients who require transection of the urethral plate and a full circumferential substitution urethroplasty. From available evidence this protocol combines excellent function and cosmesis with optimum reliability. Nevertheless, it would be complacent to assume that these gratifying results will be maintained into adult life. We therefore recommend that there is still a need for active follow-up through to genital maturity.

 

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations.

Snodgrass W, Elmore J.    J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

PURPOSE: We report outcomes from staged buccal graft urethroplasty after failed hypospadias surgery. MATERIALS AND METHODS: When the urethral plate had been excised or was visibly scarred after prior surgery patients underwent staged buccal graft repair. In the first operation persistent penile curvature was corrected, a proximal cutaneous urethrostomy was created, scarred tissues distally were excised and buccal graft was quilted into place for subsequent urethroplasty. At least 6 months later the now revascularized buccal strip was tubularized and covered with a dartos or tunica vaginalis flap. RESULTS: A total of 25 patients underwent stage 1 repair following an average of 4.4 prior hypospadias surgeries. Complete graft take occurred in 22 (88%) cases while the remaining 3 had focal scar or graft contracture that was successfully patched before tubularization. To date 20 patients have undergone the stage 2. There were no cases of meatal stenosis, neourethral stricture or diverticulum. A fistula occurred in 1 (5%) of 18 cases in which a flap barrier layer was used. Partial glans dehiscence occurred in 4 prepubertal boys with graft obtained from the cheek, and they have undergone successful reoperative glansplasty. All patients completing surgery have a vertical slit neomeatus. CONCLUSIONS: Staged buccal graft reoperation reliably creates a well vascularized substitute urethral plate for tubularization with low complication rates and good cosmetic outcomes. Inner lip, which is thinner than cheek, may be a better source of graft for the glanular urethra

 

 Uretroplastica peniena in tempo unico sec. Asopa con graft di mucosa buccale

TECNICA :  Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con singolo o doppio innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra o da entrambe). Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Ricostruzione delle ali del glande e del neo-meato. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos.  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare un poco di acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta e non escono secrezioni).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 123 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con mucosa buccale. Percentuale di successo 86.3%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

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APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.   (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)  Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. 

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena in tempo unico sec. Asopa con graft di prepuzio

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con  innesto di  graft di prepuzio (prelevato tramite semicirconcisione o circoncisione). Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Ricostruzione delle ali del glande e del neo-meato. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos [foto Ap1, Ap2,  Ap3,  Ap4,  Ap5,  Ap6,  Ap7]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO AP1
FOTO AP1
FOTO AP2
FOTO AP2
FOTO AP3
FOTO AP3
FOTO AP4
FOTO AP4
FOTO AP5
FOTO AP5
FOTO AP6
FOTO AP6

FOTO AP7

FOTO AP7

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: Chinolonici per 5 giorni, poi a seguire Monuril 1 bustina ogni 5 giorni, fino alla rimozione del catetere.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare un poco di acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta e non escono secrezioni).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione!evitare questo intervento in caso di piatto uretrale mediamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra penien

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola uretrale 5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 93 uretroplastiche peniena in tempo unico sec. Asopa  con prepuzio.  Percentuale di successo 81.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.   (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)       Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.   (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)   Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale di mucosa buccale

TECNICA: Isolamento dell’uretra peniena lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sinistra dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra o da entrambe). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto Dl1, Dl2, Dl3, Dl4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DI1
FOTO DI1
FOTO DI2
FOTO DI2
FOTO DI3
FOTO DI3
FOTO DI4
FOTO DI4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena.

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 6%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 78 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale. Percentuale di successo 88.9%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.         Kulkarni S, et Al.        BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale di prepuzio

TECNICA: Isolamento dell’uretra peniena lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sx dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di cute prepuziale (prelevato tramite semicirconcisione o circoncisione). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto DP1, DP2, DP3, DP4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DP1
FOTO DP1
FOTO DP2
FOTO DP2
FOTO DP3
FOTO DP3
FOTO DP4
FOTO DP4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena.

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 6%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 132 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale.  Percentuale di successo 89.2%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.         Kulkarni S, et Al.        BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

Uretroplastica peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale di mucosa buccale e di prepuzio

TECNICA: Isolamento dell’uretra peniena lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sinistra dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra o sinistra) ed innesto di prepuzio (prelevato tramite semicirconcisione o circoncisione). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto PTD1, PTD2, PTD3].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 20 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO PTD1
FOTO PTD1
FOTO PTD2
FOTO PTD2
FOTO PTD3
FOTO PTD3

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena.

COMPLICANZE: sanguinamento<2, infezione <4%. Fistola uretrale 8%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 183 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale.  Percentuale di successo 89.3%

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.       Kulkarni S, et Al.    BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

Uretroplastica per stenosi dell’uretra peno-bulbare

In questo articolo potete reperire tutte le informazioni relative all’uretroplastica per la stenosi dell’uretra bulbare distale:

FOTO PB1FOTO PB1
FOTO PB0FOTO PB0
FOTO PBRFOTO PBR
FOTO PBMFOTO PBM

 

Uretroplastica peno-bulbare 1° tempo con doppio innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale sec. Asopa con doppio   innesto di mucosa buccale (prelievo da entrambe le guance) [foto PB9, PB10, PB11]. Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confezionano uretrostomia baso-peniena. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura dell’innesto, fissata con punti di sutura.

FOTO PB9FOTO PB9
FOTO PB10FOTO PB10
FOTO PB11FOTO PB11

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sul perineo. Ghiaccio sulle guance. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con un poco di acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso, è possibile effettuare un unico o doppio innesto di mucosa buccale.  Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione! Effettuare questo tipo di uretroplastica solo se il piatto uretrale non risulta molto compromesso, diversamente l’intervento esiterebbe in una parziale o completa retrazione cicatriziale dell’innesto.

COMPLICANZE:  sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 39 uretroplastiche peno-bulbari 1° tempo sec. Asopa con doppia  mucosa buccale.  Percentuale di successo 99,3%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)  Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)  Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

Uretroplastica peniena 1° tempo con doppio innesto dorsale (sec. Bracka)  di mucosa buccale

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra, per tutta la lunghezza della stenosi. Ampia asportazione di tutto il  piatto uretrale cicatriziale e sua sostituzione  con doppio innesto di mucosa buccale (prelievo da entrambe le guance). Effettuare l’esame istologico del tessuto uretrale cicatriziale asportato. I margini dell’uretra peniena aperta vengono suturati ai margini laterali del  pene con sutura continua. Si confeziona uretrostomia baso-peniena [foto PB20]. Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato). Connettivina, a copertura del graft, fissata con punti di sutura.

FOTO PB20
FOTO PB20

TEMPO DI ESECUZIONE:Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Le garze di connettivina legate con punti di sutura ed il catetere verranno rimossi in 8 giornata postoperatoria.  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni. Rimosse le garze legate con punti di sutura, sarà ben visibile l’innesto, sopra il quale va  applicato  gel rigenerante. Pulire la ferita  con Soluzione Fisiologica o con  acqua. Le medicazioni vanno effettuate per circa 20-30 giorni.

QUANDO  IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta molto compromesso. Successivamente, a distanza di mesi, si stabiliranno le altre tappe ricostruttive. Questo intervento permette al paziente di riprendere ad urinare da subito e senza difficoltà, ed inoltre abbiamo già preparato il piatto uretrale per la chiusura. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.  Attenzione! Rimuovere interamente tutto il tessuto uretrale cicatriziale.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <1%.  Retrazione cicatriziale dell’innesto 1,5%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 23 uretroplastiche peniena 1° tempo sec. Bracka con doppia mucosa buccale. Percentuale di successo 99,7%

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

The role of two-stage repair in modern hypospadiology.Bracka A. Indian J Urol. 2008 Apr;24(2):210-8

Hypospadias surgery continues to evolve. The enthusiasm for flap-based urethroplasty is waning and instead there is an increasing preference for urethroplasty that uses either the urethral plate alone or in combination with grafts. From the vast armamentarium of hypospadias repairs that are still in use, the author suggests a simple protocol of just three closely related procedures with which we can now repair almost all hypospadias. The tubularised incised plate (TIP) repair and the ‘Snodgraft’ modification of the TIP principle are simple and effective one-stage solutions when partial circumference urethroplasty is required. Conversely, the Bracka two-stage graft repair remains an ideal and versatile solution when a full circumference urethroplasty is required. It is particularly appropriate for severe primary hypospadias associated with a poor plate and marked chordee and also to replace a scarred, hairy or balanitis xerotica obliterans diseased urethra in re-operative salvage hypospadias.

Hypospadias surgery: when, what and by whom? Manzoni G, Bracka A, Palminteri E, Marrocco G.    BJU Int. 2004 Nov;94(8):1188-95.

Hypospadias is repaired by paediatric surgeons, paediatric urologists, adult reconstructive urologists and plastic surgeons. This review is unique in representing all four specialities, to provide a unified policy on the management of hypospadias. The surgeon of whichever speciality should have a dedicated interest in this challenging work, ideally having an annual volume of at least 40-50 cases. The ideal time for primary repair is at 6-12 months old, although when this is not practicable there is another opportunity at 3-4 years old. A surgical protocol is presented which emphasises both functional and cosmetic refinement. Using a logical progression of a very few related procedures allows the reliable correction of almost any hypospadias deformity. A one-stage repair is used when the urethral plate does not require transection and its axial integrity can be maintained. Occasionally, when the plate is of adequate width and depth, it can be tubularized directly using the second stage of the two-stage repair. When (usually) the urethral plate is not adequately developed and requires augmentation before it can be tubularized, then that second-stage procedure is modified by adding a dorsal releasing incision +/- a graft (alias Snodgrass and ‘Snodgraft’ procedures). The two-stage repair offers the most reliable and refined solution for those patients who require transection of the urethral plate and a full circumferential substitution urethroplasty. From available evidence this protocol combines excellent function and cosmesis with optimum reliability. Nevertheless, it would be complacent to assume that these gratifying results will be maintained into adult life. We therefore recommend that there is still a need for active follow-up through to genital maturity.

Initial experience with staged buccal graft (Bracka) hypospadias reoperations.  Snodgrass W, Elmore J.   J Urol. 2004 Oct;172(4 Pt 2):1720-4; discussion 1724.

PURPOSE: We report outcomes from staged buccal graft urethroplasty after failed hypospadias surgery. MATERIALS AND METHODS: When the urethral plate had been excised or was visibly scarred after prior surgery patients underwent staged buccal graft repair. In the first operation persistent penile curvature was corrected, a proximal cutaneous urethrostomy was created, scarred tissues distally were excised and buccal graft was quilted into place for subsequent urethroplasty. At least 6 months later the now revascularized buccal strip was tubularized and covered with a dartos or tunica vaginalis flap. RESULTS: A total of 25 patients underwent stage 1 repair following an average of 4.4 prior hypospadias surgeries. Complete graft take occurred in 22 (88%) cases while the remaining 3 had focal scar or graft contracture that was successfully patched before tubularization. To date 20 patients have undergone the stage 2. There were no cases of meatal stenosis, neourethral stricture or diverticulum. A fistula occurred in 1 (5%) of 18 cases in which a flap barrier layer was used. Partial glans dehiscence occurred in 4 prepubertal boys with graft obtained from the cheek, and they have undergone successful reoperative glansplasty. All patients completing surgery have a vertical slit neomeatus. CONCLUSIONS: Staged buccal graft reoperation reliably creates a well vascularized substitute urethral plate for tubularization with low complication rates and good cosmetic outcomes. Inner lip, which is thinner than cheek, may be a better source of graft for the glanular urethra


 

 

Uretroplastica peno-bulbare 2° tempo

TECNICA: Si scolpisce il piatto uretrale ricostruito durante il precendente intervento. Tubularizzazione della neouretra su catetere Nelaton 18 Fr, mediante due suture continue.  Copertura dell’uretra con strati di dartos. Ricostruzione del meato e del glande. [foto PB40,PB41, PB42]. Si consiglia Catetere Foley 16 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO PB40FOTO PB40
FOTO PB41FOTO PB41
FOTO PB42FOTO PB42

TEMPO DI ESECUZIONE:  Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 3 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul perineo per 2 giorni. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul perineo  per 3-4 giorni.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico, per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica peno-bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 7%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

COMPLICANZE:  sanguinamento<2%, infezione <5%.  Fistola 8%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 52 uretroplastiche peno-bulbari 2° tempo. Percentuale di successo 84.6%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani

 

 

 

Uretroplastica peno-bulbare in tempo unico con innesto dorsale (sec. Asopa) di mucosa buccale
 

TECNICA: Apertura mediana ventrale dell’uretra peno-bulbare, per tutta la lunghezza della stenosi. Incisione mediana del piatto uretrale cicatriziale e lateralizzazione del piatto uretrale sclerotico per tutta la lunghezza della stenosi. Asportazione parziale dei tessuti uretrali cicatriziali ed ampliamento uretrale (sec. Asopa) con  innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra, sinistra o da entrambe). Tubularizzazione del neopiatto uretrale ampliato su catetere Nelaton 16Fr o 18 Fr. Spongioplastica e copertura dell’uretra con strati di dartos [foto PB29, PB30, PB31, PB32].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO PB29FOTO PB29
FOTO PB30FOTO PB30
FOTO PB31FOTO PB31
FOTO PB32FOTO PB32

TEMPO DI ESECUZIONE:  Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 20 giorni dall’intervento chirurgico, per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica peno-bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 7%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peno-bulbare.

COMPLICANZE: COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%.  Fistola 7%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 38 uretroplastiche peno-bulbari in tempo unico  sec. Asopa con  mucosa buccale. Percentuale di successo 87.3%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.)  Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS:  The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.)  Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures. 

 


Uretroplastica peno-bulbare in tempo unico con innesto dorso-laterale di mucosa buccale

TECNICA: Isolamento dell’uretra peno-bulbare lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sx dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di mucosa buccale (prelievo da guancia destra, sinistra o da entrambe). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto Dl1, Dl2, Dl3, Dl4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 2,5-4h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene e sulla guanciaper 1 giorno. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 20 giorni dall’intervento chirurgico, per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica peno-bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 4%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico.  Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena.

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 7%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica Dr. Palminteri aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 83 uretroplastiche peno-bulbari in tempo unico con innesto dorso-laterale.  Percentuale di successo 92.3%

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.                     Kulkarni S, et Al. BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.

 

Uretroplastica peno-bulbare in tempo unico con innesto dorso-laterale di prepuzio

TECNICA: Isolamento dell’uretra peno-bulbare lungo il tratto stenotico.  Si scolla l’uretra  dorso-lateralmente a sx dai corpi cavernosi e si apre dorsolateralmente lungo il tratto stenotico . Dopo exeresi dei tessuti uretrali cicatriziali, si effettua un ampliamento dorso-laterale con innesto di cute prepuziale (prelevato tramite semicirconcisione o circoncisione). Si ribalta l’uretra al di sopra dell’innesto e si ritubularizza con due suture continue su catetere tutore nelaton 18 Fr [foto DP1, DP2, DP3, DP4].  Si consiglia Catetere Foley 14 Fr (siliconato e scanalato) per 14 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DP1FOTO DP1
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FOTO DP3FOTO DP3
FOTO DP4FOTO DP4

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5-2h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 1 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul pene. Dimissioni in 2° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul pene per 3-4 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale risulta non del tutto compromesso e se la vascolarizzazione dell’uretra è buona, è possibile effettuare un intervento in tempo unico. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali. Attenzione! evitare questo intervento in caso di piatto uretrale estesamente compromesso o in presenza di deficit della vascolarizzazione dell’uretra peniena.

COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%. Fistola uretrale 7%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015.  Effettuate 53 uretroplastiche peniena in tempo unico con innesto dorso-laterale.  Percentuale di successo 91.5%

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDISCI:

One-sided anterior urethroplasty: a new dorsal onlay graft technique.       Kulkarni S, et Al. BJUJ 2009 Oct;104(8):1150-5. Epub 2009 Apr 17.

OBJECTIVE: To investigate the feasibility, tolerability, safety and efficacy of using a new surgical technique for the repair of anterior urethral strictures to preserve vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support. PATIENTS AND METHODS: In all, 24 patients (mean age 46 years) underwent a new one-sided anterior dorsal oral mucosal graft urethroplasty while preserving the lateral vascular supply to the urethra, the central tendon of the perineum, the bulbospongiosum muscle and its perineal innervation. The cause of stricture was instrumentation in three cases (12%), unknown in five (21%), infection in four (17%), and lichen sclerosus in 12 (50%). The stricture site was bulbar in 12 cases (50%) and panurethral in 12 (50%). The mean stricture length was 4.2 cm in patients with bulbar strictures and 10 cm in patients with panurethral strictures. Of 24 patients, 20 patients (83%) had received previous treatments. Clinical outcome was considered a failure when any postoperative instrumentation was needed, including dilatation. RESULTS: The overall mean (range) follow-up was 22 (12-55) months. Of the 24 patients, 22 (92%) had a successful outcome and two (8%) were failures. One failure was treated using definitive perineal urethrostomy and another failure underwent successful internal urethrotomy. CONCLUSIONS: The preservation of the one-sided vascular supply to the urethra and its entire muscular and neurogenic support should represent a slight but significant step toward perfecting the surgical technique of urethral reconstruction using a minimally invasive approach.



Uretroplastica peno-bulbare 1° tempo: Perineostomia

TECNICA:  Incisione perineale ad U rovesciata [foto PER1]. Isolamento dell’uretra bulbare medio-prossimale evitando la sezione del centro tendineo del perineo [foto PER2].  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico e sutura dei margini della spongiosa [foto PER3]. Creazione della perineostomia [foto PER4, PER5].  Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 10 giorni  non necessariamente collegato al sacchetto della raccolta urine. Medicazione con garze di connettivina legate chirurgicamente [foto PER6]

FOTO PER2FOTO PER2
FOTO PER3FOTO PER3
FOTO PER4FOTO PER4
FOTO PER5FOTO PER5
FOTO PER6FOTO PER6

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 3 giorni con ghiaccio sul perineo.  Dimissioni in 4° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Disinfezione della ferita con Betadine soluzione e Garze di connettivina per 20 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando l’uretra peno-bulbare  è molto danneggiata e non fruibile per una chirurgia in tempo unico. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.

COMPLICANZE: sanguinamento<3%, infezione <5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 297  perineostomie. Percentuale di successo 80.1%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

Urethroplasty by scrotal flap for long urethral strictures

Blandy JP, et Al.  Br J Urol 1968; 40: 261

  *No abstract available



Uretroplastica peno-bulbare 2° tempo: Chiusura di perineostomia

TECNICA: Si scolpisce il piatto uretrale ricostruito durante il precendente intervento. Tubularizzazione della neouretra su catetere Nelaton 18 Fr, mediante due suture continue.  Copertura dell’uretra con strati di dartos [foto PB1, PB2, PB3, PB4]. Si consiglia Catetere Foley 16 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO PB2FOTO PB2
FOTO PB3FOTO PB3
FOTO PB4FOTO PB4

TEMPO DI ESECUZIONE: TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente si può alzare in 3 giornata postoperatoria. Ghiaccio sul perineo per 2 giorni. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: si consiglia di medicare con Betadine soluzione, ma già a 7 giorni dall’intervento chirurgico si può utilizzare acqua o soluzione fisiologica, fino alla guarigione della ferita (cioè fino a quando la ferita risulta asciutta).  Ghiaccio sul perineo  per 3-4 giorni.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico, per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica peno-bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

COMPLICANZE: COMPLICANZE: sanguinamento<2%, infezione <3%.  Fistola 9%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Effettuate 45 chiusure di perineostomia. Percentuale di successo 81.6%

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.



 

Uretroplastica per stenosi dell’uretra peno-bulbare lunga (PUD panurethral disease)

FOTO PUDFOTO PUD
FOTO PUD1FOTO PUD1
FOTO PUD2FOTO PUD2

TECNICA:  Incisione perineale ad U rovesciata [foto PER1]. Isolamento dell’uretra bulbare medio-prossimale evitando la sezione del centro tendineo del perineo [foto PER2].  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico e sutura dei margini della spongiosa [foto PER3]. Creazione della perineostomia [foto PER4, PER5].  Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 7-10 giorni  non necessariamente collegato al sacchetto della raccolta urine. Medicazione con garze di connettivina legate chirurgicamente [foto PER6]

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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 3 giorni con ghiaccio sul perineo.  Dimissioni in 4° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Disinfezione della ferita con Betadine soluzione e Garze di connettivina per 20 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando l’uretra peno-bulbare  è molto danneggiata e non fruibile per una chirurgia in tempo unico. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento<3%, infezione <5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 297  perineostomie. Percentuale di successo 80.1%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDISCI

Urethroplasty by scrotal flap for long urethral strictures Blandy JP, et Al.  Br J Urol 1968; 40: 261   *No abstract available

 

 

 

 

 

Terapia della Stenosi uretrale bulbare

Vi presentiamo alcune informazioni di massima utilità per capire la terapia giusta della stenosi uretrale bulbare.

 

Algoritmo per le stenosi dell’uretra bulbare

  • Stenosi corta ( < 1 cm), non obliterativa, “vergine”: Uretrotomia endoscopica (Successo 40-70%)
  • Stenosi obliterativa: uretroplastica anastomotica con o senza innesti (Successo >95%)
  • Stenosi non obliterativa corta (<2cm) o lunga (>2 cm) : uretroplastica di ampliamento dorsale o ventrale con innesti (Successo >90%)
  • Stenosi lunga, con piatto uretrale inutilizzabile: uretroplastica stadiata con o senza innesti (Successo 80%)

La letteratura riporta una percentuale di successo dell’Uretrotomia endoscopica sec. Sachse di circa il 70% nei restringimenti bulbari vergini, non-obliterativi e corti, rendendo plausibile un suo impiego in casi selezionati. Tuttavia recenti studi sui costi-benefici dell’uretroplastica comparati con le dilatazioni e l’uretrotomia hanno evidenziato che non c’è nessun vantaggio nel fare più di una uretrotomia prima di procedere ad un’uretroplastica; anzi in stenosi, vergini anche se significative, l’uretroplastica primaria rappresenta il trattamento migliore.

Fino ad oggi il gold standard per le stenosi bulbari corte (< 2 cm) obliterative o non-obliterative era la resezione ed anastomosi termino-terminale.

Quest’ultima è stata considerata la tecnica con la più alta percentuale di successo (> 95%) e che tende a perdurare nel tempo perché non impiega tessuti estranei all’uretra. L’opinione crescente dei chirurghi ricostruttivi dell’uretra, è che l’anastomosi termino-terminale causa un danno importante nella vascolarizzazione dell’uretra. Dagli studi effettuati risulta, infatti, che l’anastomosi termino-terminale può essere causa di complicanze sessuali (deficit erettile, alterazioni della sensibilità del glande, corda uretrale, curvatura del pene) : la nuova tendenza è quella di effettuare l’anastomosi termino-terminale solo nelle stenosi obliterative, mentre per le stenosi non-obliterative il gold standard è rappresentato dall’uretroplastica di ampliamento con un’innesto-toppa (il cosiddetto “patch-graft”), con una percentuale di successo >90%.

I risultati delle procedure ventrali e dorsali sono similari e la scelta dipenderà dalla familiarità del chirurgo con una piuttosto che con un’altra tecnica. Tuttavia, nel tratto bulbare prossimale l’ampliamento ventrale sembra tecnicamente più facile e meno aggressivo.

La facilità di prelievo e gli eccellenti risultati della MB hanno ridotto notevolmente l’impiego dei lembi peduncolati nella ricostruzioni bulbari.

Nelle stenosi bulbari prossimali a ridosso dell’uretra membranosa il trattamento chirurgico può causare un indebolimento del complesso sfinterico distale: il paziente deve quindi essere informato che un’eventuale futura chirurgia prostatica con compromissione dello sfintere prossimale residuo (collo vescicale) potrebbe essere causa di incontinenza.

Dilatazioni per stenosi dell’uretra bulbare è d’obbligo, al giorno d’oggi, abbandonare questa procedura che causa solo un peggioramento delle condizioni dell’uretra, lacerando il tessuto uretrale e determinando, nel tempo, un aumento della lunghezza della stenosi stessa. Le dilatazioni causano, inoltre, aumento delle infiammazioni ed infezioni urinarie. Le dilatazioni hanno dimostrato percentuale di successo della risoluzione della stenosi pari a 0%.


Uretrotomia endoscopica per stenosi dell’uretra bulbare:  deve essere effettuata esclusivamente per una stenosi primaria (mai trattate), corta (< 1 cm), dell’uretra bulbare. La prima uretrotomia ha percentuale di successo che varia da 40-70%. La seconda uretrotomia ha percentuale di successo pari a 0%, per cui le uretrotomie ripetute non vanno effettuate, anche perché causano un aumento della spongiofibrosi dell’uretra.


Posizionamento di stent uretrale per stenosi dell’uretra bulbare:  è d’obbligo, al giorno d’oggi, abbandonare questa procedura, che causa nel tempo (mesi o pochi anni) la distruzione completa del tessuto uretrale, trasformandolo in tessuto cicatriziale e determinando un aumento della stenosi. La rimozione dello stent risulta molto complessa e molte volte è necessario asportare l’uretra con lo stent in toto.


Chirurgia a cielo aperto per stenosi dell’uretra bulbare: l’uretroplastica è la soluzione per la stenosi dell’uretra bulbare: le varie tecniche chirurgiche hanno una percentuale di successo che varia da 80 a 95%.

 

 

Uretroplastica per stenosi dell’uretra bulbare distale

In questo articolo potete reperire tutte le informazioni relative all’uretroplastica per la stenosi dell’uretra bulbare distale:

 

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Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto VENTRALE di mucosa buccale

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare distale senza la sezione del centro tendineo del perineo. Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto V1, V2]. Asportazione parziale di tessuto uretrale cicatriziale ed ampliamento del letto uretrale mediante innesto ventrale (sec. McAninch) di mucosa buccale  (prelevata dalla guancia destra o sinistra) [foto V3, V4, V5]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto V6]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine). Medicazione compressiva.

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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia  per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale dorsale non è molto compromesso, è possibile effettuare un innesto ventrale con graft di mucosa buccale. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 768 uretroplastiche bulbari in tempo unico con mucosa buccale.  Percentuale di successo 91.2%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 APPROFONDIMENTI:

Long-term followup of the ventrally placed buccal mucosa onlay graft in bulbar urethral reconstruction. (Elliott SP, Metro MJ, McAninch JW.) J Urol. 2003 May;169(5):1754-7.    

PURPOSE:We investigate whether the short-term success rate (greater than 90%) of buccal mucosa free grafts in the bulbar urethra is sustained in the long term.  MATERIALS AND METHODS: In 60 patients a ventrally placed buccal mucosa graft was used for repair of bulbar urethral strictures. Of these patients 49 had undergone previous attempt at repair (urethroplasty in 4, internal urethrotomy in 45). Mean graft length was 4.8 cm. In 9 patients a distal penile fasciocutaneous flap was also used for repair of concomitant penile urethral stricture. In 8 of the 9 patients the buccal mucosa graft was combined with end-to-end urethroplasty and 2 buccal mucosa grafts were used in tandem in 1. Followup was at least 1 year in all cases (mean 47 months, range 12 to 107). Failure was defined as an obstructive voiding pattern with radiographic or cystoscopic evidence of recurrent stricture. RESULTS: Bulbar stricture repair was successful in 54 patients (90%) and 4 of the remaining 6 responded to 1 internal urethrotomy for a long-term success rate of 97%. Preoperative clinical characteristics were not significantly different between those who experienced success or failure. CONCLUSIONS: Long-term outcome analysis of ventrally placed buccal mucosa onlay grafts for bulbar urethral strictures demonstrates a durable success rate of 90%. This rate can be improved (97%) with the judicious use of internal urethrotomy.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.                                                                                                       

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 


Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE di mucosa buccale

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare distale senza la  sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto A1, A2]. Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto A3, A4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale (sec. Asopa) con innesto  di mucosa buccale (prelevata dalla guancia destra o sinistra) [foto A5,A6]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto A7]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).  Medicazione compressiva.

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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA:  terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia per 1 giorno. Dimisisoni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:  stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale è molto compromesso dorsalmente, viene parzialmente asportato e sostituito con la mucosa buccale. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 4%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 75 uretroplastiche bulbari in tempo unico con mucosa buccale.  Percentuale di successo 89.4%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDIMENTI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach  (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE di prepuzio

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare distale senza la  sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto A1, A2]. Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto A3, A4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale (sec. Asopa) con innesto  di cute prepuziale (prelevata dalla faccia dorsale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione) [foto A11]. Spongioplastica mediante sutura continua. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).  Medicazione compressiva.

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FOTO A2FOTO A2
FOTO A3FOTO A3
FOTO A4FOTO A4
FOTO A11FOTO A11

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia  per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:Si può fare per una stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale è molto compromesso dorsalmente, viene parzialmente asportato e sostituito con il prepuzio.  Questa scelta del graft può essere fatta ogni qual volta il prepuzio sia sano e ben rappresentato. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali.

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 4%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 37 uretroplastiche bulbari in tempo unico solo con innesto di prepuzio.  Percentuale di successo 91.2%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDIMENTI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE + VENTRALE di mucosa buccale  

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare distale senza la  sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto DV1,DV2].  Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto DV3, DV4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale ed ampliamento ventrale (sec. Palminteri),  con innesto di mucosa buccale [foto DV5, DV6, DV7, DV9]. Il prelievo di mucosa buccale può essere unico e diviso in due parti [foto DV8] oppure, se non è sufficiente, può essere  effettuato un prelievo da entrambe le guance. Spongioplastica mediante sutura continua [foto DV10]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine). Medicazione compressiva.

FOTO DV1FOTO DV1
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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Questo tipo di uretroplastica è utile nelle stenosi molto serrate, in cui un solo apliamento dorsale o ventrale, non sarebbe sufficiente a creare un’uretra di calibro adeguato. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine.

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 197 uretroplastiche bulbari in tempo unico con mucosa buccale.  Percentuale di successo 92.4%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDIMENTI

Combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft in bulbar urethral reconstruction. (Palminteri E, Manzoni G, Berdondini E, Di Fiore F, Testa G, Poluzzi M, Molon A.) Eur Urol. 2008 Jan;53(1):81-9. Epub 2007 Jun 

OBJECTIVES: We describe a technique for bulbar urethral reconstruction using a combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft (BMG). METHODS: From March 2002 to June 2006, 48 men, mean age 35 yr, with bulbar strictures underwent patch urethroplasty using a dorsal plus a ventral double BMG. Average stricture length was 3.65 cm (range: 2-10 cm). The stenotic urethral segment was opened along its ventral surface; the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create an elliptical area over the tunica albuginea where the dorsal inlay BMG was placed and quilted to the corpora to augment dorsally the urethral plate. Subsequently, the ventral onlay BMG was sutured to the urethral lateral margins to complete the augmented urethroplasty. Finally, the spongiosum was closed over the graft. Successful reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure including dilation. RESULTS: Mean follow-up was 22 mo (range: 13-59 mo). At the catheter removal 3 wk after surgery, in three patients the voiding cystourethrography showed a fistula, which recovered after a prolonged catheterization. Of 48 cases, 43 (89.6%) were successful and 5 (10.4%) failures with recurrence of the stricture; 4 were treated with internal urethrotomy and 1 with a temporary perineal urethrostomy. CONCLUSIONS: Preliminary results with a combined double BMG urethroplasty for severe bulbar stricture are encouraging. The double dorsal and ventral graft may provide a simple and reliable solution to achieve an adequate urethral lumen in selected patients.

 

Two-sided bulbar urethroplasty using dorsal plus ventral oral graft: urinary and sexual outcomes of a new technique. (Palminteri E, Berdondini E, Shokeir AA, Iannotta L, Gentile V, Sciarra A.) J Urol. 2011 May;185(5):1766-71. Epub 2011 Mar 21.

PURPOSE: Repair of bulbar strictures using anastomotic techniques may cause sexual complications, while 1-side graft urethroplasties may not be sufficient to provide an adequate lumen in narrow strictures. We evaluated the urinary and sexual results of a 2-sided dorsal plus ventral graft urethroplasty by preserving the narrow urethral plate in tight strictures. MATERIALS AND METHODS: Between 2002 and 2010, 105 men with bulbar strictures underwent dorsal plus ventral graft urethroplasty. The results are reported in a homogeneous group of 73 of 105 cases in which buccal mucosa was used as a graft with findings after 1 year or more of followup. The urethra was opened ventrally, and the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create a raw area over the tunica albuginea where the first graft was placed dorsal-inlay. Thereafter the urethra was augmented by the ventral-onlay second graft and the spongiosum was closed over itself. Successful urethral reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure. Postoperative sexual dysfunction was investigated using a validated questionnaire. RESULTS: Mean followup was 48.9 months and mean stricture length was 3.3 cm. Of these 73 cases 64 (88%) were successful and 9 (12%) were treatment failures with re-stricture. Furthermore, of 49 of 73 cases who were preoperatively sexually active, none reported postoperative erectile impairment and all were satisfied with their sexual life. CONCLUSIONS: In cases of tight bulbar stricture the dorsal plus ventral buccal mucosa graft provides adequate urethral augmentation by preserving the urethral plate and avoiding postoperative sexual complications.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE + VENTRALE di mucosa buccale e prepuzio

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare distale senza la  sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto DV1, DV15].  Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto DV4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale    ed ampliamento ventrale (sec. Palminteri),  con innesto dorsdale di cute prepuziale (prelevata dalla faccia dorsale del pene) [foto 16 ] ed innesto ventrale di mucosa buccale [foto DV17, DV18, DV19 ]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto DV10]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:Si può fare per una stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Questo tipo di uretroplastica è utile nelle stenosi molto serrate, in cui un sono apliamento dorsale o ventrale, non sarebbe sufficiente a creare un’uretra di calibro adeguato. Se non è sufficiente un prelievo di mucosa buccale, per effettuare un ampiamento adeguato del lume uretrale,  si può utilizzare un innesto dorsale di prepuzio ed un innesto ventrale di mucosa buccale.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali.

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 35 uretroplastiche bulbari in tempo unico con prepuzio e/o mucosa buccale.  Percentuale di successo 94.6%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDIMENTI

Combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft in bulbar urethral reconstruction. (Palminteri E, Manzoni G, Berdondini E, Di Fiore F, Testa G, Poluzzi M, Molon A.) Eur Urol. 2008 Jan;53(1):81-9. Epub 2007 Jun 8

OBJECTIVES: We describe a technique for bulbar urethral reconstruction using a combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft (BMG). METHODS: From March 2002 to June 2006, 48 men, mean age 35 yr, with bulbar strictures underwent patch urethroplasty using a dorsal plus a ventral double BMG. Average stricture length was 3.65 cm (range: 2-10 cm). The stenotic urethral segment was opened along its ventral surface; the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create an elliptical area over the tunica albuginea where the dorsal inlay BMG was placed and quilted to the corpora to augment dorsally the urethral plate. Subsequently, the ventral onlay BMG was sutured to the urethral lateral margins to complete the augmented urethroplasty. Finally, the spongiosum was closed over the graft. Successful reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure including dilation. RESULTS: Mean follow-up was 22 mo (range: 13-59 mo). At the catheter removal 3 wk after surgery, in three patients the voiding cystourethrography showed a fistula, which recovered after a prolonged catheterization. Of 48 cases, 43 (89.6%) were successful and 5 (10.4%) failures with recurrence of the stricture; 4 were treated with internal urethrotomy and 1 with a temporary perineal urethrostomy. CONCLUSIONS: Preliminary results with a combined double BMG urethroplasty for severe bulbar stricture are encouraging. The double dorsal and ventral graft may provide a simple and reliable solution to achieve an adequate urethral lumen in selected patients.

 

Two-sided bulbar urethroplasty using dorsal plus ventral oral graft: urinary and sexual outcomes of a new technique. (Palminteri E, Berdondini E, Shokeir AA, Iannotta L, Gentile V, Sciarra A.) J Urol. 2011 May;185(5):1766-71. Epub 2011 Mar 21.

PURPOSE: Repair of bulbar strictures using anastomotic techniques may cause sexual complications, while 1-side graft urethroplasties may not be sufficient to provide an adequate lumen in narrow strictures. We evaluated the urinary and sexual results of a 2-sided dorsal plus ventral graft urethroplasty by preserving the narrow urethral plate in tight strictures. MATERIALS AND METHODS: Between 2002 and 2010, 105 men with bulbar strictures underwent dorsal plus ventral graft urethroplasty. The results are reported in a homogeneous group of 73 of 105 cases in which buccal mucosa was used as a graft with findings after 1 year or more of followup. The urethra was opened ventrally, and the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create a raw area over the tunica albuginea where the first graft was placed dorsal-inlay. Thereafter the urethra was augmented by the ventral-onlay second graft and the spongiosum was closed over itself. Successful urethral reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure. Postoperative sexual dysfunction was investigated using a validated questionnaire. RESULTS: Mean followup was 48.9 months and mean stricture length was 3.3 cm. Of these 73 cases 64 (88%) were successful and 9 (12%) were treatment failures with re-stricture. Furthermore, of 49 of 73 cases who were preoperatively sexually active, none reported postoperative erectile impairment and all were satisfied with their sexual life. CONCLUSIONS: In cases of tight bulbar stricture the dorsal plus ventral buccal mucosa graft provides adequate urethral augmentation by preserving the urethral plate and avoiding postoperative sexual complications.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE + VENTRALE di mucosa buccale e prepuzio

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare distale senza la  sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto DV1,DV15].  Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto DV4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale    ed ampliamento ventrale (sec. Palminteri),  con innesto dorsdale di cute prepuziale (prelevata dalla faccia dorsale del pene) [foto 16 ] ed innesto ventrale di mucosa buccale [foto DV17, DV18, DV19 ]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto DV10]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA:  terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:Si può fare per una stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Questo tipo di uretroplastica è utile nelle stenosi molto serrate, in cui un sono apliamento dorsale o ventrale, non sarebbe sufficiente a creare un’uretra di calibro adeguato. Se non è sufficiente un prelievo di mucosa buccale, per effettuare un ampiamento adeguato del lume uretrale,  si può utilizzare un innesto dorsale di prepuzio ed un innesto ventrale di mucosa buccale. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 35 uretroplastiche bulbari in tempo unico con prepuzio e/o mucosa buccale.  Percentuale di successo 94.6%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

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Uretroplastica per stenosi dell’uretra bulbare prossimale

In questo articolo potete reperire tutte le informazioni relative all’uretroplastica per la stenosi dell’uretra bulbare prossimale:

Uretroplastica per stenosi dell'uretra bulbare prossimale Uretroplastica pe stenosi dell’uretra bulbare prossimale
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Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto VENTRALE di mucosa buccale

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare prossimale evitando, se possibile, la sezione del centro tendineo del perineo. Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto V1, V2]. Asportazione parziale di tessuto uretrale cicatriziale ed ampliamento del letto uretrale mediante innesto ventrale (sec. McAninch) di mucosa buccale  (prelevata dalla guancia destra o sinistra) [foto V3, V4, V5]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto V6]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

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FOTO V2FOTO V2
FOTO V3FOTO V3
FOTO V4FOTO V4
FOTO V5FOTO V5
FOTO V6FOTO V6

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia  per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole.  La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:  stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale dorsale risulta utilizzabile, è possibile effettuare un innesto ventrale con graft di mucosa buccale. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 768 uretroplastiche bulbari in tempo unico con mucosa buccale.  Percentuale di successo 91.2%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDIMENTI:

Long-term followup of the ventrally placed buccal mucosa onlay graft in bulbar urethral reconstruction.(Elliott SP, Metro MJ, McAninch JW.) J Urol. 2003 May;169(5):1754-7.

PURPOSE: We investigate whether the short-term success rate (greater than 90%) of buccal mucosa free grafts in the bulbar urethra is sustained in the long term. MATERIALS AND METHODS: In 60 patients a ventrally placed buccal mucosa graft was used for repair of bulbar urethral strictures. Of these patients 49 had undergone previous attempt at repair (urethroplasty in 4, internal urethrotomy in 45). Mean graft length was 4.8 cm. In 9 patients a distal penile fasciocutaneous flap was also used for repair of concomitant penile urethral stricture. In 8 of the 9 patients the buccal mucosa graft was combined with end-to-end urethroplasty and 2 buccal mucosa grafts were used in tandem in 1. Followup was at least 1 year in all cases (mean 47 months, range 12 to 107). Failure was defined as an obstructive voiding pattern with radiographic or cystoscopic evidence of recurrent stricture. RESULTS: Bulbar stricture repair was successful in 54 patients (90%) and 4 of the remaining 6 responded to 1 internal urethrotomy for a long-term success rate of 97%. Preoperative clinical characteristics were not significantly different between those who experienced success or failure. CONCLUSIONS: Long-term outcome analysis of ventrally placed buccal mucosa onlay grafts for bulbar urethral strictures demonstrates a durable success rate of 90%. This rate can be improved (97%) with the judicious use of internal urethrotomy.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures.(Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.)Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

 


Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE di mucosa buccale

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare prossimale evitando, se possibile, la sezione del centro tendineo del perineo. Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto A1, A2]. Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto A3, A4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale (sec. Asopa) con innesto  di mucosa buccale (prelevata dalla guancia destra o sinistra) [foto A5, A6]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto A7]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO A1FOTO A1
FOTO A2FOTO A2
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FOTO A7FOTO A7

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA:  terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia per 1 giorno. Dimisisoni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico, per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:  stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Quando si apre l’uretra, se il piatto uretrale è molto compromesso dorsalmente, viene parzialmente asportato e sostituito con la mucosa buccale. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 4%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 75 uretroplastiche bulbari in tempo unico con mucosa buccale.  Percentuale di successo 89.4%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDIMENTI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach.(Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.

 

Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique. (Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT:  Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE di prepuzio

TECNICA: Incisione perineale ad Y rovesciata. Isolamento dell’uretra bulbare prossimale. Se possibile evitare la sezione del centro tendineo del perineo. Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto A1, A2]. Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto A3, A4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale (sec. Asopa) con innesto  di cute prepuziale (prelevata dalla faccia dorsale del pene o tramite semicirconcisione o circoncisione) [foto A10, A11]. Spongioplastica mediante sutura continua. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO A1FOTO A1
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FOTO A3FOTO A3
FOTO A4FOTO A4
FOTO A11FOTO A11
FOTO A7FOTO A7

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 3 giorni con ghiaccio sul perineo. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Disinfezione della ferita con Betadine soluzione. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare betadine o soluzione fisiologica per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,  per verificare se ci sono fistole.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:Si può fare per una stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Se il piatto uretrale risulta mediamente compromesso.  Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 4%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 37 uretroplastiche bulbari in tempo unico solo con innesto di prepuzio.  Percentuale di successo 91.2%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDIMENTI:

Dorsal free graft urethroplasty for urethral stricture by ventral sagittal urethrotomy approach. (Asopa HS, Garg M, Singhal GG, Singh L, Asopa J, Nischal A.) Urology. 2001 Nov;58(5):657-9.

OBJECTIVES: To explore the feasibility of applying a dorsal free graft to treat urethral stricture by the ventral sagittal urethrotomy approach without mobilizing the urethra. METHODS: Twelve patients with long or multiple strictures of the anterior urethra were treated by a dorsal free full-thickness preputial or buccal mucosa graft. The urethra was not separated from the corporal bodies and was opened in the midline over the stricture. The floor of the urethra was incised, and an elliptical raw area was created over the tunica on which a free full-thickness graft of preputial or buccal mucosa was secured. The urethra was retubularized in one stage. RESULTS: After a follow-up of 8 to 40 months, one recurrence developed and required dilation. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach for dorsal free graft urethroplasty is not only feasible and successful, but is easy to perform.


Dorsal buccal mucosal graft urethroplasty for anterior urethral stricture by Asopa technique.(Pisapati VL, Paturi S, Bethu S, Jada S, Chilumu R, Devraj R, Reddy B, Sriramoju V.) Eur Urol. 2009 Jul;56(1):201-5. Epub 2008 Jun 9.

 BACKGROUND: Buccal mucosal graft (BMG) substitution urethroplasty has become popular in the management of intractable anterior urethral strictures with good results. Excellent long-term results have been reported by both dorsal and ventral onlay techniques. Asopa reported a successful technique for dorsal placement of BMG in long anterior urethral strictures through a ventral sagittal approach. OBJECTIVE: To evaluate prospectively the results and advantages of dorsal BMG urethroplasty for recurrent anterior urethral strictures by a ventral sagittal urethrotomy approach (Asopa technique). DESIGN, SETTING, AND PARTICIPANTS: From December 2002 to December 2007, a total of 58 men underwent dorsal BMG urethroplasty by a ventral sagittal urethrotomy approach for recurrent urethral strictures. Forty-five of these patients with a follow-up period of 12-60 mo were prospectively evaluated, and the results were analysed. INTERVENTION: The urethra was split twice at the site of the stricture both ventrally and dorsally without mobilising it from its bed, and the buccal mucosal graft was secured in the dorsal urethral defect. The urethra was then retubularised in one stage. RESULTS AND LIMITATIONS: The overall results were good (87%), with a mean follow-up period of 42 mo. Seven patients developed minor wound infection, and five patients developed fistulae. There were six recurrences (6:45, 13%) during the follow-up period of 12-60 mo. Two patients with a panurethral stricture and four with bulbar or penobulbar strictures developed recurrences and were managed by optical urethrotomy and self-dilatation. The medium-term results were as good as those reported with the dorsal urethrotomy approach. Long-term results from this and other series are awaited. More randomised trials and meta-analyses are needed to establish this technique as a procedure of choice in future. CONCLUSIONS: The ventral sagittal urethrotomy approach is easier to perform than the dorsal urethrotomy approach, has good results, and is especially useful in long anterior urethral strictures.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures.(Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE + VENTRALE di mucosa buccale

TECNICA: Incisione perineale mediana. Isolamento dell’uretra bulbare prossimale evitando, se possibile, la sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto DV1, DV2].  Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto DV3, DV4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale ed ampliamento ventrale (sec. Palminteri),  con innesto di mucosa buccale [foto DV5, DV6, DV7, DV9]. Il prelievo di mucosa buccale può essere unico e diviso in due parti [foto DV8] oppure, se non è sufficiente, può essere  effettuato un prelievo da entrambe le guance. Spongioplastica mediante sutura continua [foto DV10]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia  per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole.  La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA: stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Questo tipo di uretroplastica è utile nelle stenosi molto serrate, in cui un sono apliamento dorsale o ventrale, non sarebbe sufficiente a creare un’uretra di calibro adeguato. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 197 uretroplastiche bulbari in tempo unico con mucosa buccale.  Percentuale di successo 92.4%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

 APPROFONDIMENTI

Combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft in bulbar urethral reconstruction. Palminteri E, Manzoni G, Berdondini E, Di Fiore F, Testa G, Poluzzi M, Molon A. Eur Urol. 2008 Jan;53(1):81-9. Epub 2007 Jun 8

OBJECTIVES: We describe a technique for bulbar urethral reconstruction using a combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft (BMG). METHODS: From March 2002 to June 2006, 48 men, mean age 35 yr, with bulbar strictures underwent patch urethroplasty using a dorsal plus a ventral double BMG. Average stricture length was 3.65 cm (range: 2-10 cm). The stenotic urethral segment was opened along its ventral surface; the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create an elliptical area over the tunica albuginea where the dorsal inlay BMG was placed and quilted to the corpora to augment dorsally the urethral plate. Subsequently, the ventral onlay BMG was sutured to the urethral lateral margins to complete the augmented urethroplasty. Finally, the spongiosum was closed over the graft. Successful reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure including dilation.

RESULTS: Mean follow-up was 22 mo (range: 13-59 mo). At the catheter removal 3 wk after surgery, in three patients the voiding cystourethrography showed a fistula, which recovered after a prolonged catheterization. Of 48 cases, 43 (89.6%) were successful and 5 (10.4%) failures with recurrence of the stricture; 4 were treated with internal urethrotomy and 1 with a temporary perineal urethrostomy. CONCLUSIONS: Preliminary results with a combined double BMG urethroplasty for severe bulbar stricture are encouraging. The double dorsal and ventral graft may provide a simple and reliable solution to achieve an adequate urethral lumen in selected patients.

 

Two-sided bulbar urethroplasty using dorsal plus ventral oral graft: urinary and sexual outcomes of a new technique. Palminteri E, Berdondini E, Shokeir AA, Iannotta L, Gentile V, Sciarra A.) J Urol. 2011 May;185(5):1766-71. Epub 2011 Mar 21.

PURPOSE: Repair of bulbar strictures using anastomotic techniques may cause sexual complications, while 1-side graft urethroplasties may not be sufficient to provide an adequate lumen in narrow strictures. We evaluated the urinary and sexual results of a 2-sided dorsal plus ventral graft urethroplasty by preserving the narrow urethral plate in tight strictures. MATERIALS AND METHODS: Between 2002 and 2010, 105 men with bulbar strictures underwent dorsal plus ventral graft urethroplasty. The results are reported in a homogeneous group of 73 of 105 cases in which buccal mucosa was used as a graft with findings after 1 year or more of followup. The urethra was opened ventrally, and the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create a raw area over the tunica albuginea where the first graft was placed dorsal-inlay. Thereafter the urethra was augmented by the ventral-onlay second graft and the spongiosum was closed over itself. Successful urethral reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure. Postoperative sexual dysfunction was investigated using a validated questionnaire. RESULTS: Mean followup was 48.9 months and mean stricture length was 3.3 cm. Of these 73 cases 64 (88%) were successful and 9 (12%) were treatment failures with re-stricture. Furthermore, of 49 of 73 cases who were preoperatively sexually active, none reported postoperative erectile impairment and all were satisfied with their sexual life.

CONCLUSIONS: In cases of tight bulbar stricture the dorsal plus ventral buccal mucosa graft provides adequate urethral augmentation by preserving the urethral plate and avoiding postoperative sexual complications.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures.(Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE + VENTRALE di mucosa buccale e prepuzio

TECNICA:  Incisione perineale mediana. Isolamento dell’uretra bulbare prossimale evitando, se possibile, la sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto DV1, DV15].  Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto DV4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale    ed ampliamento ventrale (sec. Palminteri),  con innesto dorsdale di cute prepuziale (prelevata dalla faccia dorsale del pene) [foto 16 ] ed innesto ventrale di mucosa buccale [foto DV17, DV18, DV19]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto DV10]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

FOTO DV1FOTO DV1
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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocisografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole.  La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:Si può fare per una stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Questo tipo di uretroplastica è utile nelle stenosi molto serrate, in cui un sono apliamento dorsale o ventrale, non sarebbe sufficiente a creare un’uretra di calibro adeguato. Se non è sufficiente un prelievo di mucosa buccale, per effettuare un ampiamento adeguato del lume uretrale,  si può utilizzare un innesto dorsale di prepuzio ed un innesto ventrale di mucosa buccale. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 35 uretroplastiche bulbari in tempo unico con prepuzio e/o mucosa buccale.  Percentuale di successo 94.6%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDIMENTI:

Combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft in bulbar urethral reconstruction. (Palminteri E, Manzoni G, Berdondini E, Di Fiore F, Testa G, Poluzzi M, Molon A.) Eur Urol. 2008 Jan;53(1):81-9. Epub 2007 Jun 

OBJECTIVES: We describe a technique for bulbar urethral reconstruction using a combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft (BMG). METHODS: From March 2002 to June 2006, 48 men, mean age 35 yr, with bulbar strictures underwent patch urethroplasty using a dorsal plus a ventral double BMG. Average stricture length was 3.65 cm (range: 2-10 cm). The stenotic urethral segment was opened along its ventral surface; the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create an elliptical area over the tunica albuginea where the dorsal inlay BMG was placed and quilted to the corpora to augment dorsally the urethral plate. Subsequently, the ventral onlay BMG was sutured to the urethral lateral margins to complete the augmented urethroplasty. Finally, the spongiosum was closed over the graft. Successful reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure including dilation. RESULTS: Mean follow-up was 22 mo (range: 13-59 mo). At the catheter removal 3 wk after surgery, in three patients the voiding cystourethrography showed a fistula, which recovered after a prolonged catheterization. Of 48 cases, 43 (89.6%) were successful and 5 (10.4%) failures with recurrence of the stricture; 4 were treated with internal urethrotomy and 1 with a temporary perineal urethrostomy. CONCLUSIONS: Preliminary results with a combined double BMG urethroplasty for severe bulbar stricture are encouraging. The double dorsal and ventral graft may provide a simple and reliable solution to achieve an adequate urethral lumen in selected patients.

 

Two-sided bulbar urethroplasty using dorsal plus ventral oral graft: urinary and sexual outcomes of a new technique. Palminteri E, Berdondini E, Shokeir AA, Iannotta L, Gentile V, Sciarra A.) J Urol. 2011 May;185(5):1766-71. Epub 2011 Mar 21.

PURPOSE: Repair of bulbar strictures using anastomotic techniques may cause sexual complications, while 1-side graft urethroplasties may not be sufficient to provide an adequate lumen in narrow strictures. We evaluated the urinary and sexual results of a 2-sided dorsal plus ventral graft urethroplasty by preserving the narrow urethral plate in tight strictures. MATERIALS AND METHODS: Between 2002 and 2010, 105 men with bulbar strictures underwent dorsal plus ventral graft urethroplasty. The results are reported in a homogeneous group of 73 of 105 cases in which buccal mucosa was used as a graft with findings after 1 year or more of followup. The urethra was opened ventrally, and the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create a raw area over the tunica albuginea where the first graft was placed dorsal-inlay. Thereafter the urethra was augmented by the ventral-onlay second graft and the spongiosum was closed over itself. Successful urethral reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure. Postoperative sexual dysfunction was investigated using a validated questionnaire. RESULTS: Mean followup was 48.9 months and mean stricture length was 3.3 cm. Of these 73 cases 64 (88%) were successful and 9 (12%) were treatment failures with re-stricture. Furthermore, of 49 of 73 cases who were preoperatively sexually active, none reported postoperative erectile impairment and all were satisfied with their sexual life.

CONCLUSIONS: In cases of tight bulbar stricture the dorsal plus ventral buccal mucosa graft provides adequate urethral augmentation by preserving the urethral plate and avoiding postoperative sexual complications.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.  Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 


Uretroplastica per stenosi lunga dell’uretra bulbare

In questo articolo potete reperire tutte le informazioni relative all’uretroplastica per la stenosi stenosi lunga dell’uretra bulbare :

FOTO BLUretroplastica per stenosi lunga dell’uretra bulbare

 

 

 

Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE + VENTRALE di mucosa buccale e prepuzio

TECNICA:  Incisione perineale mediana. Isolamento dell’uretra bulbare evitando, se possibile, la sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico [foto DV1,DV15].  Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa [foto DV4]. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale  ed ampliamento ventrale (sec. Palminteri),  con innesto dorsale di cute prepuziale (prelevata dalla faccia dorsale del pene) [foto 16 ] ed innesto ventrale di mucosa buccale [foto DV17, DV18, DV19 ]. Spongioplastica mediante sutura continua [foto DV10]. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

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TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio  sulla guancia dove è stato fatto il prelievo di mucosa buccale per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico, per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:Si può fare per una stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Questo tipo di uretroplastica è utile nelle stenosi molto serrate, in cui un sono apliamento dorsale o ventrale, non sarebbe sufficiente a creare un’uretra di calibro adeguato. Se non è sufficiente un prelievo di mucosa buccale, per effettuare un ampiamento adeguato del lume uretrale,  si può utilizzare un innesto dorsale di prepuzio ed un innesto ventrale di mucosa buccale. Può essere indicata  nei casi di  ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine. Sconsigliata, invece, nei casi di lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali

COMPLICANZE: sanguinamento<1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica  aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 35 uretroplastiche bulbari in tempo unico con prepuzio e/o mucosa buccale.  Percentuale di successo 94.6%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

 

APPROFONDIMENTI

Combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft in bulbar urethral reconstruction.(Palminteri E, Manzoni G, Berdondini E, Di Fiore F, Testa G, Poluzzi M, Molon A.) Eur Urol. 2008 Jan;53(1):81-9. Epub 2007 Jun 8

OBJECTIVES: We describe a technique for bulbar urethral reconstruction using a combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft (BMG).  METHODS: From March 2002 to June 2006, 48 men, mean age 35 yr, with bulbar strictures underwent patch urethroplasty using a dorsal plus a ventral double BMG. Average stricture length was 3.65 cm (range: 2-10 cm). The stenotic urethral segment was opened along its ventral surface; the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create an elliptical area over the tunica albuginea where the dorsal inlay BMG was placed and quilted to the corpora to augment dorsally the urethral plate. Subsequently, the ventral onlay BMG was sutured to the urethral lateral margins to complete the augmented urethroplasty. Finally, the spongiosum was closed over the graft. Successful reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure including dilation.  RESULTS: Mean follow-up was 22 mo (range: 13-59 mo). At the catheter removal 3 wk after surgery, in three patients the voiding cystourethrography showed a fistula, which recovered after a prolonged catheterization. Of 48 cases, 43 (89.6%) were successful and 5 (10.4%) failures with recurrence of the stricture; 4 were treated with internal urethrotomy and 1 with a temporary perineal urethrostomy.CONCLUSIONS: Preliminary results with a combined double BMG urethroplasty for severe bulbar stricture are encouraging. The double dorsal and ventral graft may provide a simple and reliable solution to achieve an adequate urethral lumen in selected patients.

Two-sided bulbar urethroplasty using dorsal plus ventral oral graft: urinary and sexual outcomes of a new technique. (Palminteri E, Berdondini E, Shokeir AA, Iannotta L, Gentile V, Sciarra A.) J Urol. 2011 May;185(5):1766-71. Epub 2011 Mar 21.

PURPOSE: Repair of bulbar strictures using anastomotic techniques may cause sexual complications, while 1-side graft urethroplasties may not be sufficient to provide an adequate lumen in narrow strictures. We evaluated the urinary and sexual results of a 2-sided dorsal plus ventral graft urethroplasty by preserving the narrow urethral plate in tight strictures. MATERIALS AND METHODS: Between 2002 and 2010, 105 men with bulbar strictures underwent dorsal plus ventral graft urethroplasty. The results are reported in a homogeneous group of 73 of 105 cases in which buccal mucosa was used as a graft with findings after 1 year or more of followup. The urethra was opened ventrally, and the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create a raw area over the tunica albuginea where the first graft was placed dorsal-inlay. Thereafter the urethra was augmented by the ventral-onlay second graft and the spongiosum was closed over itself. Successful urethral reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure. Postoperative sexual dysfunction was investigated using a validated questionnaire. RESULTS: Mean followup was 48.9 months and mean stricture length was 3.3 cm. Of these 73 cases 64 (88%) were successful and 9 (12%) were treatment failures with re-stricture. Furthermore, of 49 of 73 cases who were preoperatively sexually active, none reported postoperative erectile impairment and all were satisfied with their sexual life. CONCLUSIONS: In cases of tight bulbar stricture the dorsal plus ventral buccal mucosa graft provides adequate urethral augmentation by preserving the urethral plate and avoiding postoperative sexual complications.

 

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 


Uretroplastica bulbare in tempo unico con innesto DORSALE + VENTRALE  di mucosa buccale

TECNICA (guarda il video B2): Incisione perineale mediana. Isolamento dell’uretra bulbare prossimale evitando, se possibile, la sezione del centro tendineo del perineo.  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico.  Incisione mediana del piatto uretrale stenotico e lateralizzazione delle due bande di spongiosa. Asportazione parziale del tessuto cicatriziale uretrale a livello della stenosi. Si confeziona uretroplastica di ampliamento dorsale ed ampliamento ventrale sec. Palminteri,  con innesto di mucosa buccale. Il prelievo di mucosa buccale può essere unico e diviso in due parti oppure, se non è sufficiente, può essere  effettuato un prelievo da entrambe le guance. Spongioplastica mediante sutura continua. Drenaggio. Parete a strati. Si consiglia Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 21 giorni (sempre collegato al sacchetto della raccolta urine).

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA:  Chinolonici per 5 giorni poi a seguire Monuril 1 bustina ogni 5 giorni, fino alla rimozione del catetere.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 2 giorni con ghiaccio sul perineo. Ghiaccio sulla guancia per 1 giorno. Dimissioni in 3° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: La ferita perineale può essere pulita con acqua. Tra catetere e meato escono delle secrezioni-incrostazioni che vanno pulite più volte al giorno. Si consiglia di utilizzare  acqua o soluzione fisiologica su una garza per pulire il  catetere.

URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE: Importante effettuare l’uretrocistografia minzionale di controllo, a 21 giorni dall’intervento chirurgico,per verificare se ci sono fistole. La percentuale di fistola uretrale insorta dopo uretroplastica bulbare, effettuate nel nostro Centro, è il 5%. Tutte le fistole uretrali sono state risolte mediante il posizionamento di catetere uretrale per ulteriori 10 o 15 o 20 giorni, a seconda dell’entità della fistola.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:stenosi bulbare corta (< 2cm) o lunga (> 2cm), ma solo  se  la stenosi non è obliterativa. Questo tipo di uretroplastica è utile nelle stenosi molto serrate, in cui un sono apliamento dorsale o ventrale, non sarebbe sufficiente a creare un’uretra di calibro adeguato. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <2%. Fistola 3%

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 197 uretroplastiche bulbari in tempo unico con mucosa buccale.  Percentuale di successo 92.4%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

 

APPROFONDIMENTI:

Combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft in bulbar urethral reconstruction. (Palminteri E, Manzoni G, Berdondini E, Di Fiore F, Testa G, Poluzzi M, Molon A.) Eur Urol. 2008 Jan;53(1):81-9. Epub 2007 Jun 8

OBJECTIVES: We describe a technique for bulbar urethral reconstruction using a combined dorsal plus ventral double buccal mucosa graft (BMG). METHODS: From March 2002 to June 2006, 48 men, mean age 35 yr, with bulbar strictures underwent patch urethroplasty using a dorsal plus a ventral double BMG. Average stricture length was 3.65 cm (range: 2-10 cm). The stenotic urethral segment was opened along its ventral surface; the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create an elliptical area over the tunica albuginea where the dorsal inlay BMG was placed and quilted to the corpora to augment dorsally the urethral plate. Subsequently, the ventral onlay BMG was sutured to the urethral lateral margins to complete the augmented urethroplasty. Finally, the spongiosum was closed over the graft. Successful reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure including dilation.

RESULTS: Mean follow-up was 22 mo (range: 13-59 mo). At the catheter removal 3 wk after surgery, in three patients the voiding cystourethrography showed a fistula, which recovered after a prolonged catheterization. Of 48 cases, 43 (89.6%) were successful and 5 (10.4%) failures with recurrence of the stricture; 4 were treated with internal urethrotomy and 1 with a temporary perineal urethrostomy. CONCLUSIONS: Preliminary results with a combined double BMG urethroplasty for severe bulbar stricture are encouraging. The double dorsal and ventral graft may provide a simple and reliable solution to achieve an adequate urethral lumen in selected patients.

 

Two-sided bulbar urethroplasty using dorsal plus ventral oral graft: urinary and sexual outcomes of a new technique. (Palminteri E, Berdondini E, Shokeir AA, Iannotta L, Gentile V, Sciarra A.) J Urol. 2011 May;185(5):1766-71. Epub 2011 Mar 21.

PURPOSE: Repair of bulbar strictures using anastomotic techniques may cause sexual complications, while 1-side graft urethroplasties may not be sufficient to provide an adequate lumen in narrow strictures. We evaluated the urinary and sexual results of a 2-sided dorsal plus ventral graft urethroplasty by preserving the narrow urethral plate in tight strictures. MATERIALS AND METHODS: Between 2002 and 2010, 105 men with bulbar strictures underwent dorsal plus ventral graft urethroplasty. The results are reported in a homogeneous group of 73 of 105 cases in which buccal mucosa was used as a graft with findings after 1 year or more of followup. The urethra was opened ventrally, and the exposed dorsal urethra was incised in the midline to create a raw area over the tunica albuginea where the first graft was placed dorsal-inlay. Thereafter the urethra was augmented by the ventral-onlay second graft and the spongiosum was closed over itself. Successful urethral reconstruction was defined as normal voiding without the need for any postoperative procedure. Postoperative sexual dysfunction was investigated using a validated questionnaire. RESULTS: Mean followup was 48.9 months and mean stricture length was 3.3 cm. Of these 73 cases 64 (88%) were successful and 9 (12%) were treatment failures with re-stricture. Furthermore, of 49 of 73 cases who were preoperatively sexually active, none reported postoperative erectile impairment and all were satisfied with their sexual life. CONCLUSIONS: In cases of tight bulbar stricture the dorsal plus ventral buccal mucosa graft provides adequate urethral augmentation by preserving the urethral plate and avoiding postoperative sexual complications.

A systematic review of graft augmentation urethroplasty techniques for the treatment of anterior urethral strictures. (Mangera A, Patterson JM, Chapple CR.) Eur Urol. 2011 May;59(5):797-814. Epub 2011 Feb 24. Review.

CONTEXT: Reconstructive surgeons who perform urethroplasty have a variety of techniques in their armamentarium that may be used according to factors such as aetiology, stricture position, and length. No one technique is recommended. OBJECTIVE: Our aim was to assess the reported outcomes of the various techniques for graft augmentation urethroplasty according to site of surgery. EVIDENCE ACQUISITION: We performed an updated systematic review of the Medline literature from 1985 to date and classified the data according to the site of surgery and technique used. Data are also presented on the type of graft used and the follow-up methodology used by each centre. EVIDENCE SYNTHESIS: More than 2000 anterior urethroplasty procedures have been described in the literature. When considering the bulbar urethra there is no significant difference between the average success rates of the dorsal and the ventral onlay procedures, 88.4% and 88.8% at 42.2 and 34.4 mo in 934 and 563 patients, respectively. The lateral onlay technique has only been described in six patients and has a reported success rate of 83% at 77 mo. The Asopa and Palminteri techniques have been described in 89 and 53 patients with a success rate of 86.7% and 90.1% at 28.9 and 21.9 mo, respectively. When considering penile strictures, the success rate of the two-stage penile technique is significantly better than the one-stage penile technique, 90.5% versus 75.7% as calculated for 129 and 432 patients, respectively, although the follow-up of one-stage procedures was longer at 32.8 mo compared with 22.2 mo. CONCLUSIONS: There is no evidence in the literature of a difference between one-stage techniques for urethroplasty of the bulbar urethra. The two-stage technique has better reported outcomes than a one-stage approach for penile urethroplasty but has a shorter follow-up.

 

Uretroplastica bulbare 1° tempo: Perineostomia

TECNICA:  Incisione perineale ad U rovesciata [foto PER1]. Isolamento dell’uretra bulbare medio-prossimale evitando la sezione del centro tendineo del perineo [foto PER2].  Apertura mediana ventrale dell’uretra, lungo il tratto stenotico e sutura dei margini della spongiosa [foto PER3]. Creazione della perineostomia [foto PER4, PER5].  Catetere Foley 18 Fr (siliconato e scanalato) per 7-10 giorni  non necessariamente collegato al sacchetto della raccolta urine. Medicazione con garze di connettivina legate chirurgicamente [foto PER6]

FOTO PER1FOTO PER1
FOTO PER2FOTO PER2
FOTO PER3FOTO PER3
FOTO PER4FOTO PER4
FOTO PER5FOTO PER5
FOTO PER6FOTO PER6

TEMPO DI ESECUZIONE: Circa 1,5h

TERAPIA: terapia antibiotica mirata in caso di urinocoltura positiva; antibioticoprofilassi con cefalosporina di III generazione in caso di uricocoltura negativa.

GESTIONE PAZIENTE: il paziente deve rimanere a letto per 3 giorni con ghiaccio sul perineo.  Dimissioni in 4° giornata postoperatoria.

MEDICAZIONI: Rimuovere le garze legate chirurgicamente in 3° giornata postoperatoria. Disinfezione della ferita con Betadine soluzione e Garze di connettivina per 20 giorni.

QUANDO IMPIEGARE QUESTO TIPO DI URETROPLASTICA:quando l’uretra peno-bulbare  è molto danneggiata e non fruibile per una chirurgia in tempo unico. Può essere indicata  nei casi di  lichen sclerosus dell’uretra e dei genitali, nonchè nei casi di ipospadia fallita (pazienti plurioperati per ipospadia) e nella ipospadia vergine

COMPLICANZE: sanguinamento<3%, infezione <5%.

PERCENTUALE DI SUCCESSO CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuate 297  perineostomie. Percentuale di successo 80.1%.

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

APPROFONDIMENTI:

Urethroplasty by scrotal flap for long urethral strictures Blandy JP, et Al. Br J Urol 1968; 40: 261 * No abstract availableNew 2-stage buccal mucosal graft urethroplasty. Palminteri E, et Al.J Urol. 2002 Jan;167(1):130-2.

PURPOSE: Previously buccal mucosal grafts used for repairing adult bulbourethral stricture with the 1-stage dorsal technique has provided a satisfactory outcome in our experience. We present the wider use of buccal mucosal grafts for 2-stage urethroplasty. MATERIALS AND METHODS: A total of 24 men 25 to 60 years old (median age 45) with a complex bulbar stricture underwent 2-stage urethroplasty using a buccal mucosal graft to repair the perineostomy. The primary etiology of stricture was traumatic in 4 cases, inflammatory in 16 and unknown in 4. The 2 x 6 cm. graft was harvested from the inner cheek and sutured to the left margin of the urethral mucosal plate with running 6-zero polyglactin suture. Patients were discharged from the hospital within 3 days with a 14Fr silicone urethral catheter in place. Radiological studies and urethroscopy were done 1 year after closure. RESULTS: A final successful outcome with no recurrent stricture was achieved in 23 of 24 men (92.8%) at a median followup of 18 months (range 13 to 32). In 1 case a urethrocutaneous fistula at the initial radiological assessment closed spontaneously after 14 days of catheterization. No urethral diverticula developed. The mean postoperative peak flow rate is 22 ml. per second (range 18 to 25). CONCLUSIONS: Our new 2-stage buccal mucosal graft urethroplasty may be an excellent technique for complex bulbar urethral stricture disease. Our suggestions may increase usefulness of the 2-stage technique for repairing complex strictures due to the avoidance of classic complications.

 

 

 

 

 

Prelievo di mucosa orale per uretroplastica con sutura dei margini della mucosa

TECNICA: Posizionamento del divaricatore buccale di Kilner-Doughty [FOTO MB1, MB2] . Demarcazione del  dotto di Stenone (situato a livello del 3° molare superiore). Demarcazione dell’area da prelevare (la lunghezza e la larghezza dipendono dalla grandezza della mucosa necessaria per effettuare l’uretroplastica), mantenendosi a distanza di 1cm dal dotto di Stenone e 1 cm dalla commissura labiale [FOTO MB3]. Infiltrare l’area con adrenalina diluita 1:200.000 per facilitare lo scollamento della mucosa dal piano muscolare e ridurre il sanguinamento. Incisione con bisturi dell’area demarcata. Con le forbici a punta si trova il piano di clivaggio tra mucosa e fibre muscolari [FOTO MB4]. Emostasi mediante elettrocoagulazione [FOTO MB6]. Chiusura del sito donatore con punti staccati o con sutura continua [FOTO MB7].

FOTO MB1FOTO MB1
FOTO MB2FOTO MB2
FOTO MB3FOTO MB3
FOTO MB4FOTO MB4
FOTO MB6FOTO MB6
FOTO MB7FOTO MB7

TEMPO DI ESECUZIONE:  10-13 minuti

TERAPIA:  quella per l’uretroplastica

GESTIONE PAZIENTE: ghiaccio sulla guancia per 24h (da prolungare a 48h in caso di gonfiore)

MEDICAZIONI: Non sono necessarie medicazioni

INDICAZIONI AL PRELIEVO DI MUCOSA BUCCALE: la mucosa buccale è indicata in tutti i tipi di uretroplastica che prevede un innesto. Soprattutto consigliata in tutti i pazienti nei quali non è possibile prelevare il prepuzio, per presenza alterazioni cicatriziali della cute prepuziale:  i casi di lichen sclerosus dei genitali, con associata stenosi uretrale ed i casi di pazienti plurioperati per ipospadia (ipospadia fallita), che presentano stenosi uretrale.

QUANDO IL PAZIENTE PUO’ ALIMENTARSI: già in I° giornata postoperatoria

COMPLICANZE: sanguinamento <1%, infezione <0,1%, dolore 20%, gonfiore 30%.

RISULTATI DEL CENTRO URETRA AREZZO: Casistica aggiornata al 30/06/2015. Effettuati un totale di 2169 prelievi di mucosa buccale.

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Cosa fare in caso di trauma del perineo

Posiziona subito una borsa del ghiaccio sul perineo.

Rivolgiti ad un pronto soccorso e, in caso di inserimento difficoltoso di catetere dal pene, è consigliabile posizionare una CISTOSTOMIA SOVRAPUBICA. Se il catetere non percorre l’uretra, la forzatura dell’inserimento del catetere può provocare lacerazioni dell’uretra con creazione di false strade.

A circa 1 mese dal posizionamento della cistostomia sovrapubica effettuare i seguenti esami:

  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE (fai leggere al tuo medico di riferimento medico curante/urologo come deve essere eseguita l’uretrocistografia)
  • FLUSSOMETRIA

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Uretrorragia (sanguinamento dall’uretra)

Se c’è stato un trauma del pene o del perineo, posizionare subito una borsa del ghiaccio sul perineo (sotto lo scroto).

Rivolgiti ad un pronto soccorso e, in caso di inserimento difficoltoso di catetere dal pene, è consigliabile posizionare una cistostomia sovrapubica. A circa 1 mese dal posizionamento della cistostomia sovrapubica effettuare i seguenti esami:

  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE (fai leggere al tuo medico di riferimento medico curante/urologo come deve essere eseguita l’uretrocistografia)
  • FLUSSOMETRIA

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Difficoltà alla minzione e febbre urosettica nel paziente con sospetta stenosi uretrale

Fare prescrivere al medico curante/urologo Antibiotici  (Cefalosporine) per via intramuscolo per 5-10 giorni, oppure Chinolonici per 5-10 giorni. A circa 15 giorni dall’epiodio febbrile effettuare i seguenti esami:

  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE (fai leggere al tuo medico di riferimento medico curante/urologo come deve essere eseguita l’uretrocistografia)
  • FLUSSOMETRIA
  • ECOGRAFIA APPARATO URINARIO

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Ritenzione acuta d’urina nel paziente con sospetta stenosi uretrale

Rivolgiti ad un pronto soccorso e, in caso di difficoltà nell’inserimento del catetere dal pene, è consigliabile  posizionare una cistostomia sovrapubica. La forzatura nell’inserimento del catetere può provocare lacerazioni dell’uretra con creazione di false strade. Segui le precrizioni mediche con l’assunzione di antibiotici ed antiinfiammatori.

A circa 1 mese dal posizionamento della cistostomia sovrapubica effettuare i seguenti esami:

  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE (fai leggere al tuo medico di riferimento medico curante/urologo come deve essere eseguita l’uretrocistografia)
  • FLUSSOMETRIA
  • ECOGRAFIA APPARATO URINARIO

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Trauma del perineo

In caso di assenza di uretrorragia, posizionare una borsa del ghiaccio sul perineo ed aspettare che il paziente riprenda il suo ritmo minzionale.

In caso di ritenzione d’urina o uretrorraggia, tentare delicatamente il posizionamento di un catetere  12-14 Fr. Non forzare nell’inserimento del catetere! Se non è possibile introdurre il catetere evita di provocare ulteriori lacerazioni dell’uretra e false strade: posiziona una cistostomia sovrapubica.

Prescrivere Antibiotici (Cefalosporine) per via intramuscolo oppure Chinolonici. Associare antiinfiammatori.

Se è stato possibile posizionare il catetere, rimuoverlo dopo 3-4 giorni.

A circa 20-30 giorni dal posizionamento della cistostomia sovrapubica (o dalla rimozione del catetere) programmare al paziente i seguenti esami, per valutare il canale uretrale:

  • ECOGRAFIA APPARATO URINARIO
  • FLUSSOMETRIA 
  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: è possibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Trauma del bacino con uretrorragia e sospetta rottura dell’uretra/vescica

In caso di trauma del bacino bisogna sospettare una lesione della vescica e dell’uretra.

La sospetta lesione vescicale è valutata tramite Ecografia ed altri esami. La sospetta lesione uretrale andrebbe valutata tramite Uretrocistografia: in caso le condizioni ambientali non consentano l’esecuzione dell’Uretrocistografia, tentare (solo l’Urologo) un delicato tentativo di posizionamento di catetere uretrale (16Fr). In caso di difficoltà nell’inserimento del catetere uretrale, è consigliabile sospendere la manovra e posizionare una CISTOSTOMIA SOVRAPUBICA sotto guida ecografica.

Solo in strutture adeguatamente attrezzate, può essere tentata una RICANALIZZAZIONE URETRALE COMBINATA mediante l’utilizzo del cistoscopio flessibile dalla vescica e cistoscopio dall’uretra: è IMPORTANTE evitare manovre che possano danneggiare il collo vescicale! Durante il trauma del bacino, infatti, spesso viene lesionato lo sfintere distale (uretra membranosa), per cui diventa fondamentale preservare lo sfintere prossimale (collo vescicale), che diventerà l’unica struttura attiva per la continenza.

Prescrivere Antibiotici (Cefalosporine) per via intramuscolo oppure Chinolonici. Associare antiinfiammatori.

A circa 1 mese dal posizionamento della cistostomia sovrapubica effettuare i seguenti esami:

  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE  COMBINATA
  • FLUSSOMETRIA

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Uretrorragia

Se c’è stato un trauma del pene o del perineo, tentare delicatamente il posizionamento di un catetere 12-14 Fr (oppure 8-10-12 Fr). Non forzare nell’inserimento del catetere! Se non è possibile introdurre il catetere evita di provocare ulteriori lacerazioni dell’uretra e false strade: posiziona una cistostomia sovrapubica.

Se c’è un sospetto di infiammazione, tentare il posizionamento di un catetere piccolo (8-10-12 Fr). Non forzare nell’inserimento del catetere! Se non è possibile introdurre il catetere evita di provocare lacerazioni dell’uretra e false strade. Posiziona una cistostomia sovrapubica.

Prescrivere Antibiotici (Cefalosporine) per via intramuscolo per 5-10 giorni, oppure Chinolonici per 5-10 giorni. Puoi associare antiinfiammatori per 5 giorni.

Se è stato possibile posizionare il catetere, rimuoverlo dopo 3-4 giorni.

A circa 20-30 giorni  dal posizionamento della cistostomia sovrapubica (o dalla rimozione del catetere) programmare al paziente  i seguenti esami, per valutare il canale uretrale:

  • ECOGRAFIA APPARATO URINARIO
  • FLUSSOMETRIA
  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Febbre urosettica e difficoltà alla minzione nel paziente con sospetta stenosi uretrale

Prescrivere Antibiotici  (Cefalosporine) per via intramuscolo per 5-10 giorni, oppure Chinolonici per 5-10 giorni. A circa 15 giorni dall’epiodio febbrile effettuare i seguenti esami:

  • ECOGRAFIA APPARATO URINARIO
  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE
  • FLUSSOMETRIA

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).

Ritenzione acuta d’urina nel paziente con sospetta stenosi uretrale

Tentare delicatamente il posizionamento di un catetere piccolo (8-10-12 Fr). Non forzare nell’inserimento del catetere! Se non è possibile introdurre il catetere evita di provocare lacerazioni dell’uretra e false strade. Posiziona una cistostomia sovrapubica. Prescrivere antibiotici (Chinolonici per 5-10 giorni ; puoi associare anche antiinfiammatori per 4-5 giorni).

Circa 20 giorni  dopo il posizionamento della cistostomia sovrapubica programmare al paziente  i seguenti esami, per valutare il canale uretrale:

  • URETROCISTOGRAFIA RETROGRADA E MINZIONALE
  • FLUSSOMETRIA
  • ECOGRAFIA APPARATO URINARIO

 

CENTRO URETRA IN ITALIA: èpossibile effetuare una Visita con il Dr. Palminteri o la Dr.ssa Berdondini presso una delle principali sedi: Arezzo, Torino, Milano, Modena, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Messina, Trapani.

Il Centro si avvale anche di una rete di colleghi distribuiti sul territorio nazionale e che collaborano con la Sede Centrale. I servizi del Centro coprono pertanto tutto il territorio nazionale, in particolare le seguenti sedi: Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Trapani), Basilicata (Matera), Calabria (Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro), Puglia (Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto),Campania (Napoli, Salerno, Caserta), Abruzzo (L’Aquila, Chieti, Pescara), Lazio (Roma, Viterbo, Latina), Marche (Ancona, Pesaro-Urbino), Umbria (Perugia), Toscana (Arezzo, Firenze, Livorno), Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, Ferrara, Modena), Liguria (Genova, Imperia, Savona), Piemonte (Torino, Vercelli, Cuneo), Valle d’Aosta (Aosta),Veneto (Verona, Venezia, Treviso, Rovigo, Padova), Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese), Trentino (Bolzano,Trento), Friuli (Trieste, Udine).